La richiesta di eleggere, con alcune settimane di anticipo, i nuovi vertici del gruppo alla Camera scatena un mezzo terremoto interno al Movimento 5 stelle. E infatti Giuseppe Conte deve intervenire direttamente per spiegare di aver effettivamente chiesto “ai direttivi di valutare l’opportunità di anticipare per quanto possibile le procedure di rinnovo dei direttivi, in modo da poter affrontare un appuntamento così importante come l’elezione del Presidente della Repubblica con direttivi pienamente legittimati per tutta la durata della procedura”. Ma si tratta di una situazione, specifica l’ex premier, che “è chiara e lineare, a differenza di alcune ricostruzioni false e fuorvianti”.
Il caos si è scatenato quando a Davide Crippa, attuale capogruppo alla Camera, è stato chiesto di anticipare la scadenza del suo mandato per allinearla a quella del capogruppo al Senato, che terminerà a fine mese. Il mandato di Crippa scade invece a metà dicembre. La richiesta, raccontavano fonti interne alle agenzie di stampa, era stata avanzata a Crippa per favorire la formazione della nuova “segreteria” di Conte, che – secondo l’agenzia Adnkronos, domani annuncerà ai gruppi 5 Stelle, riuniti in assemblea dalle ore 19, i cinque vice che lo affiancheranno alla guida del Movimento 5 Stelle. La richiesta di dimissioni anticipate, però, veniva motivata da alcune fonti anche col fatto che l’attuale capogruppo alla Camera non è indicato tra i fedelissimi del leader M5s. E’ per questo motivo che l’ex presidente del consiglio è intervenuto direttamente per smentire: “La richiesta di rinnovo dei direttivi M5s di Camera e Senato non nasce, come maliziosamente rappresentato, dalla sfiducia rispetto ai direttivi uscenti, che anzi hanno sin qui svolto un ottimo lavoro ma dall’esigenza di garantire piena funzionalità operativa nell’interesse del Movimento”, dice l’ex premier, sottolineando di aver “fatto appello al senso di responsabilità del direttivo”.
Ma perché allora Conte ha chiesto a Crippa un passo indietro con circa un mese e mezzo di anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato? “Ho chiesto ai direttivi di valutare l’opportunità di anticipare per quanto possibile le procedure di rinnovo dei direttivi, in modo da poter affrontare un appuntamento così importante come l’elezione del Presidente della Repubblica con direttivi pienamente legittimati per tutta la durata della procedura”, ripete l’ex presidente del consiglio. Spiegando che “l’elezione dei nuovi capigruppo alla Camera e al Senato è un passaggio fondamentale per garantire l’ottimo lavoro che il Movimento 5 Stelle ha costantemente portato avanti in Parlamento. Mentre a Palazzo Madama Ettore Licheri concluderà il suo mandato a fine mese, alla Camera il direttivo guidato da Crippa verrà a scadere proprio durante la procedura di elezione del Presidente della Repubblica“. Conte cerca di gettare acqua sul fuoco: “Chiedo a tutti di evitare strumentalizzazioni che possano esacerbare gli animi, forse a beneficio di qualche singolo ma non di certo del Movimento 5 Stelle. Quello che interessa per noi non sono caselle e posizioni di potere ma le scelte migliori che possano portarci a centrare gli obiettivi del Movimento. Tutti siano concentrati su questo”.
A Montecitorio, però, non sembra profilarsi un passo indietro di Crippa. I retroscena raccontano di una tesissima riunione del direttivo M5S alla Camera andata in scena martedì sera a Montecitorio. I parlamentari più vicini a Conte pressano il capogruppo per un passo indietro, ma c’è anche chi non prende una posizione: in fondo la scadenza naturale sarà prima della fine dell’anno. Crippa, al momento, non sempra intenzionato a cedere. Neanche dopo le dichiarazioni di Conte, l’attuale capogruppo è disponibile a dimettersi. E dunque la situazione d’impasse ai vertici dei 5 stelle sembra destinata a durare.
Politica
M5s, la richiesta di cambiare capogruppo (con un mese e mezzo d’anticipo) agita i deputati. Conte: “Riinnovo in vista del voto per il Colle”
Il caos si è scatenato quando a Davide Crippa è stato chiesto di anticipare la scadenza del suo mandato - prevista a fine dicembre - per allinearla a quella del capogruppo al Senato, che terminerà a fine mese. La richiesta, raccontavano fonti interne alle agenzie di stampa, era stata avanzata per favorire la formazione della nuova "segreteria" del presidente dei 5 stelle, che domani - secondo l'Adnkronos - annuncerà i suoi cinque vice. L'ex premier però smentisce: "La richiesta serve per poter affrontare un appuntamento così importante come l’elezione del Presidente della Repubblica con direttivi pienamente legittimati per tutta la durata della procedura"
La richiesta di eleggere, con alcune settimane di anticipo, i nuovi vertici del gruppo alla Camera scatena un mezzo terremoto interno al Movimento 5 stelle. E infatti Giuseppe Conte deve intervenire direttamente per spiegare di aver effettivamente chiesto “ai direttivi di valutare l’opportunità di anticipare per quanto possibile le procedure di rinnovo dei direttivi, in modo da poter affrontare un appuntamento così importante come l’elezione del Presidente della Repubblica con direttivi pienamente legittimati per tutta la durata della procedura”. Ma si tratta di una situazione, specifica l’ex premier, che “è chiara e lineare, a differenza di alcune ricostruzioni false e fuorvianti”.
Il caos si è scatenato quando a Davide Crippa, attuale capogruppo alla Camera, è stato chiesto di anticipare la scadenza del suo mandato per allinearla a quella del capogruppo al Senato, che terminerà a fine mese. Il mandato di Crippa scade invece a metà dicembre. La richiesta, raccontavano fonti interne alle agenzie di stampa, era stata avanzata a Crippa per favorire la formazione della nuova “segreteria” di Conte, che – secondo l’agenzia Adnkronos, domani annuncerà ai gruppi 5 Stelle, riuniti in assemblea dalle ore 19, i cinque vice che lo affiancheranno alla guida del Movimento 5 Stelle. La richiesta di dimissioni anticipate, però, veniva motivata da alcune fonti anche col fatto che l’attuale capogruppo alla Camera non è indicato tra i fedelissimi del leader M5s. E’ per questo motivo che l’ex presidente del consiglio è intervenuto direttamente per smentire: “La richiesta di rinnovo dei direttivi M5s di Camera e Senato non nasce, come maliziosamente rappresentato, dalla sfiducia rispetto ai direttivi uscenti, che anzi hanno sin qui svolto un ottimo lavoro ma dall’esigenza di garantire piena funzionalità operativa nell’interesse del Movimento”, dice l’ex premier, sottolineando di aver “fatto appello al senso di responsabilità del direttivo”.
Ma perché allora Conte ha chiesto a Crippa un passo indietro con circa un mese e mezzo di anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato? “Ho chiesto ai direttivi di valutare l’opportunità di anticipare per quanto possibile le procedure di rinnovo dei direttivi, in modo da poter affrontare un appuntamento così importante come l’elezione del Presidente della Repubblica con direttivi pienamente legittimati per tutta la durata della procedura”, ripete l’ex presidente del consiglio. Spiegando che “l’elezione dei nuovi capigruppo alla Camera e al Senato è un passaggio fondamentale per garantire l’ottimo lavoro che il Movimento 5 Stelle ha costantemente portato avanti in Parlamento. Mentre a Palazzo Madama Ettore Licheri concluderà il suo mandato a fine mese, alla Camera il direttivo guidato da Crippa verrà a scadere proprio durante la procedura di elezione del Presidente della Repubblica“. Conte cerca di gettare acqua sul fuoco: “Chiedo a tutti di evitare strumentalizzazioni che possano esacerbare gli animi, forse a beneficio di qualche singolo ma non di certo del Movimento 5 Stelle. Quello che interessa per noi non sono caselle e posizioni di potere ma le scelte migliori che possano portarci a centrare gli obiettivi del Movimento. Tutti siano concentrati su questo”.
A Montecitorio, però, non sembra profilarsi un passo indietro di Crippa. I retroscena raccontano di una tesissima riunione del direttivo M5S alla Camera andata in scena martedì sera a Montecitorio. I parlamentari più vicini a Conte pressano il capogruppo per un passo indietro, ma c’è anche chi non prende una posizione: in fondo la scadenza naturale sarà prima della fine dell’anno. Crippa, al momento, non sempra intenzionato a cedere. Neanche dopo le dichiarazioni di Conte, l’attuale capogruppo è disponibile a dimettersi. E dunque la situazione d’impasse ai vertici dei 5 stelle sembra destinata a durare.
Articolo Precedente
Draghi replica al deputato Rampelli (Fratelli d’Italia): “Le migrazioni sono fatti inevitabili. Serve visione, non muri”
Articolo Successivo
De Luca: “In Campania non c’è diritto di cittadinanza per i ‘no green pippe’. Rivendicano il diritto di contagiare gli altri” – Video
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Francia, c’è il governo dei ‘riciclati’ di Bayrou: dagli ex premier Valls e Borne a Darmanin. Socialisti: ‘Provocazione’. RN: ‘Un fallimento’
I nostri video
“A Gaza 2 milioni di persone in ostaggio. Portare Aya Ashour a studiare in Italia è priorità: ecco perché”: l’appello di Tomaso Montanari per la petizione | Firma
Fatti quotidiani
A Natale regala il Fatto Quotidiano! Abbonamento in offerta a prezzo speciale – L’appello dei direttori
Roma, 23 dic (Adnkronos) - "Giorgia Meloni taglia la sanità pubblica e nega il salario minimo, ma continua a insistere col fallimentare piano dei centri in Albania. Sono rimasti solo lei e qualche suo ministro ormai a reputare più importante la propaganda elettorale rispetto alle condizioni materiali delle persone". Lo dice Elly Schlein.
"È ormai sotto gli occhi di tutti: si tratta di un progetto inumano, inefficace, dispendioso e privo di risultati concreti. Continuare a investire risorse pubbliche in un’operazione che viola i diritti fondamentali è irresponsabile. Sbagliare è umano ma perseverare è inammissibile in un Paese in cui 4 milioni e mezzo di persone non riescono a curarsi. Il governo si fermi, meglio ammettere i propri sbagli che far pagare questo prezzo agli italiani", aggiunge la segretaria del Pd.
Roma, 23 dic (Adnkronos) - "Il paese è in crisi, decine di migliaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici trascorreranno un Natale di preoccupazione per il loro futuro, la manovra di bilancio non risponde assolutamente ai reali bisogni degli italiani e il governo e la maggioranza pensano ai migranti e a come far ripartire il centro in Albania. Una follia che costa all’Italia circa un miliardo". Lo dice il capogruppo Avs in Senato Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
"I migranti sono una vera e propria ossessione della destra che sta contaminando gli italiani ma, soprattutto, utile propaganda per nascondere gli errori e i fallimenti in economica di questo governo. La Meloni prenda atto del fallimento. Il centro per migranti in Albania va chiuso", aggiunge.
Roma, 23 dic (Adnkronos) - “Il Governo intende continuare con gli accordi per l’Albania? Non c’è tribunale della storia che assolverà il duo Meloni Salvini. La sintesi della loro politica sulla immigrazione, che è un compromesso al ribasso fra rigurgiti post fascisti ed intolleranza mascherata, è contro i diritti e il buonsenso. Uno spreco di risorse con pochi precedenti. Pura propaganda”. Lo dice il segretario del Psi Enzo Maraio.
Roma, 23 dic (Adnkronos) - "L'Italia vi è vicina vi ringrazia. In un periodo in cui la guerra è tornata ad affacciarsi anche in Europa è ancora più evidente quanto sia fondamentale il ruolo di Forze Armate preparate e pronte a garantire sicurezza e quindi libertà e democrazia. Essere qui oggi rappresenta il ringraziamento delle istituzioni, e di tutti gli italiani, per il vostro impegno. Grazie a voi possiamo avere la prospettiva di un mondo libero". Lo ha detto il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana rivolgendosi, nel corso della visita di oggi, ai circa 300 militari italiani presso la base Nato di Ādaži, in Lettonia.
Fontana è stato accolto dal comandante del contingente italiano della base Nato, colonnello Massimiliano Greco. Primo gesto della visita alla base è stato l'omaggio ai caduti. "Troppo a lungo pace e stabilità si sono date per scontate, l'attuale situazione internazionale ci sta facendo capire che non è così: sicurezza è libertà - ha detto Fontana -. Il vostro impegno, e il sacrificio di essere lontani da casa e dalle vostre famiglie in un momento particolare come le festività natalizie, deve esservi riconosciuto. Se sono qui è per portarvi l'affetto e l'abbraccio dell'Italia".
Roma, 23 dic. - (Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it
Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale.
Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo.
L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders.
Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.
Roma, 23 dic. - (Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it
Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale.
Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo.
L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders.
Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - I presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, hanno firmato oggi l'atto di nomina del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Presidente è l’avvocato Maurizio Borgo, mentre il professor Francesco Vaia e il dottor Antonio Pelagatti ne sono i componenti. Con queste nomine -spiega un comunicato- che hanno decorrenza dal primo gennaio 2025, i presidenti delle Camere assicurano l'istituzione del Garante, come previsto dalla nuova legge.