È il secondo in pochi giorni dopo quello lanciato il 15 ottobre, che aveva mandato in tilt il sito istituzionale per cinque ore. Ancora una volta si tratta di un attacco DoS (Denial of service): 1,2 milioni di pacchetti di dati al secondo inviati dall'estero per mandare in tilt i server e impedire di erogare il servizio
Un nuovo attacco hacker ha interessato nella notte tra martedì e mercoledì entrambi i data center della Regione Lombardia: è il secondo in pochi giorni dopo quello lanciato il 15 ottobre, il giorno dell’entrata in vigore del green pass obbligatorio sul luogo di lavoro, che aveva mandato in tilt il sito istituzionale per cinque ore. Lo fa sapere in una nota Aria, l’azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti.
L’offensiva, si legge, “è di tipologia simile” a quella del 15 ottobre, cioè un attacco DoS (denial of service). Venerdì scorso 400mila pacchetti udp al secondo (modelli di trasmissione dati privi di assicurazioni su affidabilità, ordinamento o integrità) erano partiti da Stati Uniti, Messico e Brasile per mettere in crisi i server a causa delle eccessive richieste d’accesso e impedire loro di erogare il servizio web. Già allora l’attacco era stato definito uno dei più pesanti mai subiti. Stavolta l’intensità è stata tre volte superiore: un milione e 200mila pacchetti udp al secondo di piccolissime dimensioni. “Ancora una volta l’attacco proveniva dall’estero”, sottolinea la nota.
“L’attacco malevolo, finalizzato a bloccare l’operatività della Regione Lombardia, è stato prontamente bloccato grazie al monitoraggio continuo ed all’intervento dei nostri tecnici, al lavoro in piena notte, che ha consentito già alle cinque di verificare la piena disponibilità di tutti i servizi”, rassicura Aria, sostenendo l’assenza di qualunque rischio “per la riservatezza e l’integrità dei dati dei cittadini”.