La definizione “cene eleganti” per la quale le veniva “da ridere” hanno provocato una reazione, sostiene adesso Barbara Guerra. “Il giorno dopo la mia presenza in Tribunale ho ricevuto una telefonata da Berlusconi che mi invitava ad Arcore, io ho negato l’invito dicendo che, se voleva, di contattare i miei legali. I toni non erano molto amichevoli”, ha detto a margine della nuova udienza sul caso Ruby ter, dopo che nel precedente appuntamento nel palazzo di giustizia aveva attaccato l’ex presidente del Consiglio, così come Alessandra Sorcinelli, spiegando di voler dire la “verità” in aula e che le serate di Arcore non erano cene eleganti.
Anche Sorcinelli ha detto di aver ricevuto una telefonata di Berlusconi “24 ore dopo” l’udienza del 6 ottobre, ma di non aver risposto. “Cene eleganti? Ci viene da ridere, non scherziamo”, avevano detto Guerra e Sorcinelli, due delle giovani che presero parte alle serate a Villa San Martino e che sono imputate nel processo Ruby ter assieme a Berlusconi e altre 26 persone, al termine dell’udienza del 6 ottobre. Entrambe avevano affermato che l’ex premier “ci ha rovinato la vita” e si erano dette pronte a parlare durante l’esame in aula.
Sia Guerra che Sorcinelli adesso raccontano di aver ricevuto, mentre erano assieme il 7 ottobre, chiamate dal leader di Forza Italia. “È durata 10 minuti questa conversazione – ha spiegato Guerra – poi magari quando ci sarà l’udienza con i magistrati farò presente anche di questa telefonata”. In aula, ha aggiunto Guerra, difesa dal legale Nicola Giannantoni, “mi difenderò perché sono innocente, non sono stata corrotta e non ho preso soldi. Anzi, sono solo una vittima di questo processo”. I toni della telefonata, ha spiegato, “non erano molto amichevoli, non ho più rapporti con lui e quindi sentirmi chiamare dopo 24 ore, dopo mesi che non ti sento è un po’ strano”.
“Siamo due persone perbene, di buona famiglia – ha chiarito Sorcinelli, difesa dall’avvocato Luigi Liguori – e invece ci siamo trovate sui giornali come due criminali, due poco di buono. Abbiamo lasciato correre sperando nel buon senso delle persone che venivano qua a testimoniare, io sono qua come donna per riprendere la mia dignità che per dieci anni è stata calpestata, ho il diritto di difendermi e di chiarire situazioni in cui sono stata coinvolta per gente che aveva la responsabilità su quanto accaduto”. Onestamente, ha aggiunto, “non posso risponderne io, io sono piccola così rispetto a un uomo così potente, ho anche un po’ di paura”. Berlusconi “ha chiamato anche me – ha concluso – ma non ho risposto. Non ho voluto rispondere sapendo che era lui”.
Oggi, nel processo a carico di Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui Karima El Mahroug, viene sentito l’ultimo teste dell’accusa, un investigatore di polizia giudiziaria che ha svolto l’attività d’indagine svolta. Indagine che ha portato il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio a sostenere che l’ex premier avrebbe corrotto con milioni di euro le ospiti delle serate di Arcore affinché negassero il “bunga bunga” sentite come testi nei processi sul caso Ruby. Dopo l’ultima deposizione nelle prossime udienze ci saranno gli esami degli imputati. Se Berlusconi, come chiarito dal suo legale Federico Cecconi, sta valutando se rendere esame, fuori dall’aula con dichiarazioni pubbliche già in tre – oltre a Guerra e Sorcinelli, anche Marysthell Polanco) si sono dette pronte a “raccontare la verità”.