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Venezuela, l’ex capo degli 007 di Chavez: da Caracas soldi anche al M5s. Casaleggio: “Falso, querelo”. Meloni: “Conte prenda le distanze”

Le dichiarazioni di Hugo Carvajal, che punta a bloccare la propria estradizione negli Usa dove è ricercato per reati legati al narcotraffico, al giudice spagnolo Manuel García-Castellón sono contenute in una lettera pubblicata dal sito Okdiario, dove sostiene di conoscere personalmente le vicende legate al finanziamento da 3,5 milioni al Movimento. Anello di congiunzione, dice, era Gianroberto Casaleggio

È una testimonianza che ha già scatenato ripercussioni politiche anche in Italia quella di Hugo El Pollo Carvajal, ex capo dell’intelligence venezuelana ricercato dagli Stati Uniti con l’accusa di narcotraffico e appartenenza al crimine organizzato, che per evitare l’estradizione negli States, dopo che tre giudici del tribunale spagnolo dell’Audiencia Nacional hanno dato il loro nulla osta, ha dichiarato che fornirà informazioni sui finanziamenti illeciti del regime venezuelano di Hugo Chavez, prima, e di Nicolas Maduro, poi, nei confronti di diverse formazioni politiche internazionali. E al fianco di Néstor Kirchner in Argentina, Evo Morales in Bolivia, Lula Da Silva in Brasile, Fernando Lugo in Paraguay, Ollanta Humala in Perù, Zelaya in Honduras, Gustavo Petro in Colombia e Podemos in Spagna spunta anche, e di nuovo, il Movimento 5 Stelle. Versione, la sua, simile a quella rilanciata dalla Abc spagnola più di un anno fa e per la quale Davide Casaleggio aveva querelato il media. Adesso il figlio di Gianroberto Casaleggio ribadisce la totale estraneità ai fatti del padre e promette nuove azioni giudiziarie. Mentre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si rivolge al capo politico pentastellato, Giuseppe Conte, chiedendogli di “fare chiarezza”.

Le dichiarazioni di Carvajal al giudice spagnolo Manuel García-Castellón sono contenute in una lettera pubblicata dal sito Okdiario. “Il governo venezuelano ha finanziato illegalmente movimenti politici di sinistra nel mondo per almeno 15 anni “, ha scritto, sostenendo che il flusso di denaro continuerebbe ancora oggi. Versione che i togati dovranno analizzare bene anche tenendo conto della posizione giudiziaria del presunto testimone che, ricavandosi un ruolo chiave in un’inchiesta sui finanziamenti di Caracas alle forze politiche straniere, tra cui una spagnola, potrebbe almeno rimandare la sua estradizione negli Stati Uniti.

Nel suo racconto l’ex uomo dei servizi di Chavez ha detto che “mentre ero direttore dell’intelligence militare e del controspionaggio in Venezuela, ho ricevuto un gran numero di rapporti che indicavano che si stava verificando questo finanziamento internazionale”. Ed è poi passato a fare un elenco di tutti i partiti che, a suo dire, hanno ricevuto i soldi da Caracas: “Tutti questi sono stati descritti come destinatari di denaro inviato dal governo venezuelano “, afferma. L’ex capo dell’intelligence sostiene anche che “attualmente, il finanziamento illegale dei movimenti di sinistra in tutto il mondo continua ad essere una pratica comune del governo di Nicolás Maduro, che lo aveva reso parte della sua politica estera quando era ministro degli Esteri del Venezuela”.

Carvajal si sofferma in particolare proprio sui presunti rapporti con il M5s, sostenendo di conoscere perfettamente il caso e indicando in Gianroberto Casaleggio, ispiratore del Movimento insieme a Beppe Grillo, l’anello di congiunzione tra la formazione e il governo venezuelano. E ha confermato la cifra di 3,5 milioni di euro già fatta circolare da Abc: “Un altro esempio dei tanti movimenti comunisti nel mondo finanziati da Maduro e di cui ho ricevuto una dettagliata relazione, è quello relativo al Movimento 5 Stelle per mano di Gianroberto Casaleggio – ha detto – che è stato segnalato dall’Addetto Militare del Venezuela in Italia dove si è saputo che è stata inviata una valigia con 3,5 milioni di euro in contanti“. La persona incaricata di inviare i soldi a Casaleggio, secondo Carvajal, era l’allora ministro dell’Interno, Tareck el-Aissami. L’invio di denaro sarebbe stato “approvato e autorizzato dall’allora ministro degli Esteri Nicolás Maduro” e la somma sarebbe “stata portata in quel Paese attraverso una borsa diplomatica“.

Tareck el-Aissami, ora ministro delle Industrie e della Produzione Nazionale del governo Maduro, è uno dei pezzi grossi del potere chavista. Per la Casa Bianca, è la chiave di volta delle operazioni di narcotraffico che alimentano il flusso di denaro illegale al chavismo e gli Usa offrono 10 milioni di dollari per la sua cattura. Secondo un file segreto compilato da agenti venezuelani e consultato dal New York Times, el-Aissami e i suoi parenti “hanno aiutato militanti di Hezbollah a infiltrarsi nel Paese, hanno fatto affari con un narcotrafficante e hanno custodito 140 tonnellate di sostanze chimiche che si ritiene venissero usate per la produzione di cocaina“.

Carvajal venne arrestato in Spagna nell’aprile del 2019 proprio su un mandato di cattura del 2011 emesso da Washington. Dopo che gli Usa ne chiesero l’estradizione al governo di Madrid e dopo che questa venne approvata da un tribunale spagnolo, Carvajal fece perdere le sue tracce. A marzo dello scorso anno, il dipartimento di Stato offrì una ricompensa di 10 milioni di dollari per ottenere informazioni sul suo conto. Il 9 settembre di quest’anno, Carvajal è infine stato arrestato dalla polizia spagnola mente si nascondeva in un appartamento di Madrid.

Sulla vicenda è subito intervenuta Giorgia Meloni che si è rivolta direttamente a Giuseppe Conte chiedendo di “fare chiarezza” sui presunti legami di cui parla El Pollo: “Apprendiamo che l’ex capo dell’intelligence militare di Chàvez, Hugo Carvajal, avrebbe confermato alla giustizia spagnola il finanziamento ai partiti amici del regime venezuelano in giro per il mondo – ha dichiarato – Tra questi ci sarebbe anche il M5S. Una notizia diffusa in passato dal quotidiano spagnolo Abc, che aveva parlato di una valigetta con 3,5 milioni di euro in contanti inviata da Nicolas Maduro, allora ministro degli Esteri di Chàvez e oggi presidente del Venezuela, e fatta arrivare a Gianroberto Casaleggio. Fratelli d’Italia chiede ufficialmente al M5S e al suo presidente Giuseppe Conte di chiarire queste notizie e di prendere politicamente le distanze dalla dittatura comunista di Caracas che sta affamando il suo popolo e ha costretto milioni di persone a scappare dalla loro Patria”.

In risposta alle accuse è intervenuto Davide Casaleggio: “Mio padre non ha mai preso denaro dal governo del Venezuela – ha ribadito – Già lo scorso anno si è dimostrato che il documento portato come prova era stato contraffatto con Photoshop. Mio padre ha fatto politica sempre con spirito francescano, non ricevendo mai alcun tipo di stipendio pubblico o di partito o ricompense economiche. Ribadisco, come fatto già in passato, che si tratta di notizie false e sono profondamente indignato da come siano usate in modo strumentale per calunniare una persona che non c’è più. Qualche giorno fa è partito il processo contro il quotidiano spagnolo Abc che ho querelato così come saranno oggetto di querela, anche oggi, tutti gli altri organi di stampa che continuano a rilanciare questa calunnia”.

AGGIORNAMENTO – Precisiamo che l’inchiesta penale avviata dalla Procura di Milano sui presunti fondi venezuelani arrivati al Movimento 5 stelle e scaturita dall’articolo pubblicato dal quotidiano spagnolo Abc il 15 giugno 2020, è stata poi archiviata. Inoltre, la società editrice del quotidiano ed il giornalista autore di quell’articolo sono stati condannati a risarcire il figlio di Gianroberto, Davide Casaleggio, che aveva intentato una causa per diffamazione nei loro confronti. Nella sentenza della Corte d’Appello di Milano, in particolare, si legge che l’articolo si basava su un “documento”, di presunti servizi segreti venezuelani, “poi risultato falso”.