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Conor McGregor, parla Roby Facchinetti: “Mio figlio poteva morire. Fermate quel signore per favore”

"Non è stata neanche la prima volta, che McGregor ha adoperato senza ragione la sua potenza, reagendo in modo inspiegabilmente violento con persone senza difese nei suoi confronti. Ecco: io auspico che qualcuno faccia qualcosa, nei confronti di questo signore..." , si legge in un lungo post pubblicato su Instagram dal cantante

di F. Q.

Francesco Facchinetti ha denunciato Conor McGregor per il pugno in faccia preso “senza motivo” e all’improvviso la sera del 16 ottobre al St. Regis Hotel di Roma. Ora a parlare è Roby, papà di Francesco: “Quel pugno poteva uccidere mio figlio… Cari amici, avrete tutti saputo dell’incresciosa vicenda che ha visto mio figlio Francesco subire l’immotivata violenza di Conor McGregor. Sinora ho preferito tacere, in merito; e certo non oso fare prediche”. Inizia così il lungo post pubblicato su Instagram dal frontman dei Pooh. “Però, anche e soprattutto da padre, sento il dovere di condividere con voi un ragionamento che credo necessario, e che anche pugili professionisti hanno già esposto ai media – continua Roby – Una persona che fa, di professione, il lottatore, possiede inevitabilmente una forza notevole, e sa come adoperarla per ottenere il massimo nei combattimenti. Ciò comporta, però, che tale persona debba anche rendersi conto delle responsabilità che, in merito alla sua forza, l’investono nella vita d’ogni giorno; e soprattutto debba aver chiaro in mente come misurare questa sua arma, nella vita quotidiana e davanti ad altri che non la posseggono per mestiere”. Poi la riflessione su quanto poteva accadere: “Invece, a prescindere da ogni considerazione ulteriore, nel caso della colluttazione con mio figlio, se Francesco non avesse incontrato a rallentarlo prima un tavolino e poi una sedia, la sua caduta a terra si sarebbe trasformata di colpo in tragedia: perché oltre che impiegare a sproposito una vera e propria arma, peraltro senza ragione, la forza fisica è stata messa in gioco dal lottatore senza pensiero, senza limite, come se la vita fosse il ring d’un videogame e le azioni non avessero conseguenze concrete”. E Facchinetti conclude: “È stato un episodio gravissimo, insomma, e questo va detto a prescindere da protagonisti e contesti. Inoltre, non è stata neanche la prima volta, che McGregor ha adoperato senza ragione la sua potenza, reagendo in modo inspiegabilmente violento con persone senza difese nei suoi confronti. Ecco: io auspico che qualcuno faccia qualcosa, nei confronti di questo signore. È chiaro quanto sia pericoloso, e mi fa paura pensare che prima o poi il suo comportamento possa, inevitabilmente, causare qualcosa di irreparabile.
Dico solo questo: fermatelo, per favore”.

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