Decine di indagati sono stati rinviati a giudizio a Napoli, tra cui noti politici e soggetti ritenuti legati alla camorra di Secondigliano, in seguito all’inchiesta della Procura sul voto di scambio nel capoluogo partenopeo per le elezioni comunali del 2016. Tra i politici che dovranno affrontare il processo su decisione del gup Giovanni Vinciguerra ci sono anche Stanislao Lanzotti, all’epoca dei fatti capogruppo forzista nel Consiglio comunale di Napoli, gli ex senatori Salvatore Marano (Forza Italia) e Antonio Milo (Popolo delle libertà). Michele Schiano di Visconti, attuale capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha scelto il rito abbreviato.

Lanzotti, alle ultime amministrative, è stato promotore della lista Azzurri per Napoli, a sostegno di Gaetano Manfredi. Complessivamente i rinvii riguardano 25 persone: uno degli indagati ha scelto, come detto, il rito abbreviato (Schiano) mentre un altro è nel frattempo deceduto. Il primo luglio 2020 i sostituti procuratori Maurizio De Marco e Henry John Woodcock notificarono 27 avvisi per i reati di voto di scambio e ricettazione aggravati dalla finalità mafiosa, dopo avere raccolto materiale probatorio relativo a numerosi episodi durante i quali sarebbero stati promessi denaro, agevolazioni di vario tipo e anche posti di lavoro in cambio di voti e pacchetti di voti per determinati candidati.

Nell’inchiesta, iniziata nel 2018, finirono coinvolte 82 persone, tra esponenti politici, dell’imprenditoria e della criminalità organizzata di Secondigliano, in particolare della Vinella Grassi e del clan Di Lauro. Tra loro anche Severino Nappi, per il quale però i pm presentarono istanza di archiviazione il 5 luglio 2019. Il processo prenderà il via il prossimo 21 dicembre.

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