Gli scherzi a Francesco Totti, Stefania Orlando, Massimo Ghini e ancora Leo Gullotta: cosa c'è di vero? Lo ha raccontato a Dagospia Cristiana Lauro, ex attrice del programma ora condotto da Enrico Papi
Scherzi a Parte è tornato a tenere compagnia al grande pubblico di Mediaset, con la conduzione di Enrico Papi. E i telespettatori sembrano aver gradito, con una media di 2.99o.ooo telespettatori pari al 16,34% si share. Ma il punto non è questo, bensì le pesanti dichiarazioni di Cristiana Lauro, in una lunga lettera inviata a Dagospia, proprio alla fine dell’edizione 2021 del programma in onda su Canale 5. L’attrice, che in passato ha preso parte a diversi scherzi, ha rivelato: “Ne girai diversi (di scherzi, ndr) fra cui quello famoso a Francesco Totti in un ristorante di Torvaianica, vicino a Roma. Fu divertentissimo in quanto vero, reale. Avevamo due complici calciatori: Di Biagio e Peruzzi, ma Pupone, allora ventunenne, scivolò simpaticamente nel trappolone in salsa di fi*a e ci ammazzammo tutti dalle risate. Quello scherzo era vero!”. Sono tutti così? Sembra proprio di no.
“Su altri ho avuto la netta sensazione che di autentico ci fosse ben poco. Ad esempio uno che girammo al mitico Bud Spencer. Ma non solo. Il giorno prima del debutto di una tournée teatrale dove recitai con Marisa Laurito, lei fu presa di mira. Ma lo sapevamo già tutti! Io avrei dovuto fare la pazza durante la prova generale e entrare in scena addirittura con una pizza margherita in mano che non c’entrava un tubo. Escludo che Marisa non ne sapesse nulla, considerando che mancava un giorno al debutto della pièce teatrale e avevamo tutti ben altro a cui pensare”. E ancora: “Altro scherzo che mi fece sospettare fu quello a Stefania Orlando che addirittura incontrai prima in un bar di via Mazzini a Roma. Quindi quando girammo lo scherzo già mi conosceva da due ore. Si svolgeva in una scuola di equitazione e Stefania si presentò un po’ troppo truccata e conciata bene per essere una che alle dieci della mattina va a prendere lezioni di monta a cavallo. Non so nemmeno se andò in onda”.
Poi ha raccontato di quello con vittima Massimo Ghini, il quale però si accorse di essere su Scherzi a Parte. La preoccupazione dell’attore romano? Che tutti fossero pagati. “La produzione tentò una trattativa, immagino per rifare lo scherzo in cambio di un compenso, ma è solo una mia deduzione, non so niente: ero solo una povera attrice, Ghini rifiutò ma si accertò che tutti noi ragazzi fossimo pagati, non se ne andò fino a che non gli fu garantita la nostra copertura come lavoratori. Bravo Ghini!”. Insomma, secondo Lauro qualcosa di vero c’è ma il resto sarebbe concordato preventivamente. “Io credo che alcuni vecchi scherzi – come quello a Totti cui ho partecipato e posso testimoniare – siano veri, molti altri no. Ultimamente, visti i costi di allestimento dei set, credo sia più conveniente pagare l’artista, la vittima, la star. Costa meno di un allestimento che va a putta*e”, ha aggiunto. E il famoso scherzo della tigre nel garage di Leo Gullotta con Pamela Prati? “Vi pare che non si firmi una liberatoria con tanto di assicurazioni prima di accettare di trovarsi di fronte a una bestia di quella ferocia? Scherzi a parte, non scherziamo!”, ha concluso. Sarà veramente così? Difficile a dirsi.