Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel filone senese del processo Ruby Ter perché il fatto non sussiste. Insieme all’ex presidente del Consiglio è stato assolto dalla stessa accusa anche il pianista Danilo Mariani. Il processo è nato da un fascicolo trasmesso dal tribunale di Milano a quello della città toscana nel 2017 per competenza territoriale. “Grandissimo risultato, tutti e due assolti con formula piena: sono veramente contento. Non stupito: è il giusto epilogo di questo processo che forse si doveva fermare un po’ prima”, ha detto Enrico De Martino, uno dei legali del fondatore di Forza Italia. L’avvocato Federico Cecconi ha invece parlato di un Berlusconi “evidentemente sollevato e soddisfatto”.
Per i pm milanesi a Siena sarebbe stato completato il pagamento effettuato da Berlusconi a Mariani, per indurlo, secondo l’accusa che non ha trovato riscontro nel giudizio di primo grado, a rendere testimonianze edulcorate sulle serate a villa San Martino, le famose “cene eleganti” che hanno portato alla condanna dell’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e l’ex consigliera regionale lombarda Nicole Minetti. L’accusa aveva chiesto una condanna a 4 anni e dieci mesi per l’ex presidente del Consiglio. Mariani, già condannato lo scorso 13 maggio a 2 anni per falsa testimonianza, aveva raccontato che durante le feste ad Arcore non c’era stato nulla di male: “Non c’erano contatti fisici tra Berlusconi e le sue ospiti ma solo strette di mano”, anche se alcune delle giovani ospiti ballavano “in modo sexy, provocante”.
Mariani aveva aggiunto che Ruby, spacciata invano per la nipote dell’ex presidente egiziano, “su YouTube fece vedere il video di una cantante egiziana, diceva che era sua madre”. Mariani aveva confermato che erano sempre presenti i camerieri e il barman. “In discoteca si beveva moderatamente: il drink più alcolico era a base di champagne”. E Berlusconi cosa faceva? Da buon padrone di casa “stava seduto e parlava con gli ospiti”. Questi racconti falsi, secondo l’accusa, sarebbero stati pagati con bonifici effettuati da Berlusconi a Mariani come rimborsi spesa, circa 170mila euro dal 2011 al 2013.
Per la condanna per falsa testimonianza al pianista era stata concessa la sospensione condizionale della pena. I giudici hanno quindi ritenuto provato che Mariani abbia mentito, ma non si sa per quale motivo. Certamente, secondo il tribunale, non per soldi. Il processo era arrivato già nel 2020 alle battute finali – con le richieste del pm e le arringhe degli avvocati – ma la richiesta da parte di Berlusconi di rendere spontanee dichiarazioni in aula e quelle della sua difesa di rinviare le udienze per legittimo impedimento a causa dello stato del loro assistito, hanno fatto slittare più volte le udienze. Resta invece ancora in piedi il processo, sempre per le stesse accuse, in corso a Milano, dove Berlusconi è imputato per i presunti pagamenti alle ragazze che partecipavano alle feste in cambio di racconti edulcorati di fronte a giudici. Insieme a lui sono imputate 28 persone, compresi il giornalista Carlo Rossella e la senatrice Maria Rosaria Rossi, oltre a molte ragazze che partecipavano alle feste, tra cui Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli.
Entrambe le donne a margine delle ultime due udienze hanno riferito di essere pronte a parlare in aula per raccontare la loro versione dei fatti, non solo in relazione alle serate di Arcore. “Cene eleganti? Ci viene da ridere, non scherziamo”, avevano detto alcune settimane fa. Proprio mercoledì Guerra è tornata a parlare raccontando di essere stata contattata da Berlusconi dopo essersi intrattenuta con i giornalisti al termine di un’udienza: “Mi ha invitata ad Arcore, ma ho rifiutato. I toni non erano molto amichevoli”, ha detto spiegando che la telefonata è avvenuto il giorno seguente le sue dichiarazioni. E ha ribadito di essere pronta a parlare in aula. Un’ipotesi che stanno vagliato anche i legali dell’ex presidente del Consiglio. Al leader di Fi vengono contestati pagamenti per circa 10 milioni di euro in totale.
Nelle scorse settimane l’ex presidente del Consiglio con una lettera molto dura inviata ai giudici ha rinunciato alla perizia medico legale, disposta dopo l’ennesima istanza di impedimento per motivi di salute, contestando soprattutto gli accertamenti psichiatrici. Un terzo filone è in piedi a Roma, dove a fine maggio la seconda sezione penale ha stralciato per motivi di salute la posizione di Berlusconi, separandola da quella dell’altro imputato, il cantante e amico storico Mariano Apicella. Secondo l’accusa, Berlusconi avrebbe pagato anche il cantante per indurlo alla falsa testimonianza e la prima dazione di danaro sarebbe avvenuta a Roma. In totale, il musicista napoletano – che aveva partecipato ad alcune serate del 2010 finite al centro del caso Ruby, da cui Berlusconi è poi stato assolto – avrebbe percepito illecitamente 157mila euro per mentire.