Il Lussemburgo legalizzerà il consumo e la produzione di cannabis per tutti i maggiorenni. Lo ha annunciato il governo, che già da due anni sta lavorando a un disegno di legge in tal senso. Sarà il primo Stato in Europa. Infatti anche nei Paesi Bassi – dove vige il loro gedoogbeleid, cioè una politica di maggiore tolleranza per l’uso ricreativo – il possesso di stupefacenti non è tecnicamente consentito. Anche nel Regno Unito, nonostante la tendenza a non criminalizzarlo, è punito comunque con multe e sanzioni. L’esperimento di Lussemburgo sarà dunque guardato con interesse da tutti i Paesi – tra cui l’Italia – che intendono allentare i divieti sulle droghe leggere.

“Le misure – restrittive – sulla droga che abbiamo avuto negli ultimi 50 anni non hanno funzionato – aveva detto, nel 2019, il ministro della Salute Etienne Schneider a Politico – Proibire tutto ha reso tutto più interessante per i giovani”. La nuova normativa consentirà a tutti gli adulti, con più di 18 anni, di coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa o in giardino. Sarà poi permesso il commercio, anche se solo dei semi – in negozi, online o dall’estero – senza alcun limite alla quantità o ai livelli di Tetraidrocannabinolo (THC), il principale principio psicoattivo della sostanza. Il governo intende anche regolarizzare la produzione domestica e gli scambi tra privati. Ha però anche un piano su larga scala per una catena di produzione nazionale e per la distribuzione. Dopo lunghe discussioni, si è deciso – secondo fonti governative – per una legalizzazione solo “entro le quattro mura”: resterà il divieto sul consumo e sul trasporto di cannabis o prodotti a base di cannabis in pubblico e la diffusione di sostanze, non in forma di semi. Il possesso di una quantità fino a 3 grammi non sarà però più un reato, ma verrà considerato solo un illecito. Anche per i minori di età compresa tra 12 e 17 anni non sono previste pene per un consumo minimo, ma ci saranno sanzioni per dosi più abbondanti.

Una graduale depenalizzazione – da compiere nell’arco di 5 anni – era già stata prevista in un accordo di coalizione tra liberali, socialdemocratici e verdi, ma era stata ritardata dalla pandemia di Covid. Ora però Lussemburgo – dove per scopi medici la cannabis è consentita dal 2017 – intende fare un ulteriore passo avanti. A breve potrebbe quindi diventare il terzo Paese al mondo – dopo Uruguay (2013) e Canada (2018) -, o il quarto – se si considerano anche gli 11 stati degli Usa – a renderne completamente lecito l’uso. Lo scopo è tenere gli utenti lontani dal mercato illegale e regolamentare il sistema di produzione e distribuzione, per aumentare la qualità del prodotto e diminuire i rischi per la salute. I ricavi dalle vendite saranno reinvestiti “principalmente in prevenzione, istruzione e assistenza sanitaria nel vasto campo delle dipendenze”. La decisione non sarà probabilmente priva di conseguenze: lo Stato dovrà infatti contravvenire alla convenzione delle Nazioni Unite – firmata dai governi precedenti – sul controllo degli stupefacenti, che prevede “esclusivamente per scopi medici e scientifici la produzione, fabbricazione, esportazione, importazione, distribuzione, commercio, impiego e detenzione di sostanze stupefacenti”.

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