Ursula von der Leyen scopre le carte e afferma che per la transizione green “abbiamo bisogno di più rinnovabili” ma “abbiamo anche bisogno di una fonte stabile, il nucleare e del gas. Questo è il motivo per cui presenteremo la nostra proposta di tassonomia“. Non che la posizione della Commissione a favore dell’atomo fosse un mistero, ma ora la presidente della Commissione la scandisce a chiare lettere. Della questione si è discusso nel corso del Consiglio Ue che si è concluso oggi, a cui partecipano i capi di stato e di governo dei paesi europei, il vero organo decisionale dell’Unione. Le divisioni restano e non è detto che la posizione della Commissione, che arriverà in forma ufficiale a dicembre, diventi poi quella definitiva.
Il premier italiano Draghi – dopo le polemiche per le aperture poi in parte ritrattate del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani al nucleare di quarta generazione – si è mantenuto cauto, limitandosi a dire che “c’è stata una discussione anche sul nucleare, ci sono posizioni molto diverse e vedremo cosa proporrà la Commissione”. Inoltre “è chiaro che qualunque sia il nucleare” che verrà inserito nella tassonomia verde Ue, e sarà quindi considerato green, “ci vuole moltissimo tempo prima che entri ad essere produttivo di energia, in ogni caso. Per il momento è importante continuare su una strategia fondata sulle rinnovabili che conosciamo”. Ma in serata è arrivata una presa di posizione netta del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti secondo cui “bisogna cominciare a discutere di nucleare pulito. E’ un tema che si dovrà porre se si vuole puntare l’obiettivo dell’autosufficienza dal punto di vista energetico”. La Lega ha annunciato che presenterà una proposta di legge per superare il no all’atomo. Per i deputati M5s delle commissioni Ambiente, Attività produttive e Politiche Ue” non esiste alcuna possibilità che l’Italia apra alla produzione di energia nucleare e a nostro avviso neanche in Europa c’è margine lasciare spazio a questa fonte energetica impattante, costosa, pericolosa e per giunta antistorica“.
Se la Francia e 8 paesi dell’Est Europa insistono sullo sviluppo del nucleare, paesi come Germania, Spagna sono più orientate a favorire il sostegno ad altre fonti, a cominciare dal gas da cui il nostro paese genera oltre il 40% dell’energia che utilizza. In gioco ci sono miliardi di euro che farebbero molto comodo a paesi, Francia in testa, dove le centrali nucleari sono già in funzione e devono essere ammodernate. La Commissione deve ancora scegliere se il nucleare sia meritevole o meno di sostegni economici, una decisione è attesa entro dicembre. Sinora Bruxelles ha escluso l’atomo dall’assegnazione di fondi raccolti attraverso il collocamento di green bond.
Ambiente & Veleni
Energia nucleare, la presidente della Commissione Von der Leyen: “Ne abbiamo bisogno”. Giorgetti: “Iniziare a discuterne”
Tra i paesi europei le posizioni sono diverse. Parigi sostiene l'atomo, Berlino no. Intanto la Lega annuncia che presenterà in Parlamento una proposta di legge per superare il no all'atomo
Ursula von der Leyen scopre le carte e afferma che per la transizione green “abbiamo bisogno di più rinnovabili” ma “abbiamo anche bisogno di una fonte stabile, il nucleare e del gas. Questo è il motivo per cui presenteremo la nostra proposta di tassonomia“. Non che la posizione della Commissione a favore dell’atomo fosse un mistero, ma ora la presidente della Commissione la scandisce a chiare lettere. Della questione si è discusso nel corso del Consiglio Ue che si è concluso oggi, a cui partecipano i capi di stato e di governo dei paesi europei, il vero organo decisionale dell’Unione. Le divisioni restano e non è detto che la posizione della Commissione, che arriverà in forma ufficiale a dicembre, diventi poi quella definitiva.
Il premier italiano Draghi – dopo le polemiche per le aperture poi in parte ritrattate del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani al nucleare di quarta generazione – si è mantenuto cauto, limitandosi a dire che “c’è stata una discussione anche sul nucleare, ci sono posizioni molto diverse e vedremo cosa proporrà la Commissione”. Inoltre “è chiaro che qualunque sia il nucleare” che verrà inserito nella tassonomia verde Ue, e sarà quindi considerato green, “ci vuole moltissimo tempo prima che entri ad essere produttivo di energia, in ogni caso. Per il momento è importante continuare su una strategia fondata sulle rinnovabili che conosciamo”. Ma in serata è arrivata una presa di posizione netta del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti secondo cui “bisogna cominciare a discutere di nucleare pulito. E’ un tema che si dovrà porre se si vuole puntare l’obiettivo dell’autosufficienza dal punto di vista energetico”. La Lega ha annunciato che presenterà una proposta di legge per superare il no all’atomo. Per i deputati M5s delle commissioni Ambiente, Attività produttive e Politiche Ue” non esiste alcuna possibilità che l’Italia apra alla produzione di energia nucleare e a nostro avviso neanche in Europa c’è margine lasciare spazio a questa fonte energetica impattante, costosa, pericolosa e per giunta antistorica“.
Se la Francia e 8 paesi dell’Est Europa insistono sullo sviluppo del nucleare, paesi come Germania, Spagna sono più orientate a favorire il sostegno ad altre fonti, a cominciare dal gas da cui il nostro paese genera oltre il 40% dell’energia che utilizza. In gioco ci sono miliardi di euro che farebbero molto comodo a paesi, Francia in testa, dove le centrali nucleari sono già in funzione e devono essere ammodernate. La Commissione deve ancora scegliere se il nucleare sia meritevole o meno di sostegni economici, una decisione è attesa entro dicembre. Sinora Bruxelles ha escluso l’atomo dall’assegnazione di fondi raccolti attraverso il collocamento di green bond.
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".