“Chiediamo al governo la ripartenza dei tavoli interministeriali per i decreti attuativi della nostra legge quadro, ferma da tre anni, che definiscono l’abusivismo nel nostro settore. Un abusivismo che ci sta divorando da quando c’è la ripresa economica, che non vediamo proprio per questo motivo”. Sono le voci dei tassisti, oggi in sciopero, in presidio sotto al ministero della Sviluppo economico. “Ormai nasce una piattaforma a settimana – continuano – che gestisce in modo in proprio le licenze di noleggio con conducente e le fa diventare taxi al di fuori di qualsiasi regola e capacità sanzionatoria. A causa delle app e degli abusivi abbiamo perso circa il 50% degli incassi e la politica è ferma di fronte al nostro grido”.
Per Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale Taxi “si tratta di una giornata di mobilitazione con un’adesione straordinaria. Più dell’80% dei conducenti delle auto bianche hanno aderito al fermo nazionale che si sta articolando con una manifestazione sotto la sede del ministro dello Sviluppo economico e con una serie di presidi in corso nelle città di Milano, Genova, Firenze e Napoli – spiegano – Tutti i principali scali aeroportuali e ferroviari sono praticamente fermi ed è quasi impossibile trovare in taxi. Ricordiamo a tutti che i lavoratori del comparto attendono oramai da più di tre anni l’emanazione dei decreti ministeriali necessari a introdurre strumenti di controllo che rendano possibile contrastare il dilagante fenomeno dell’uso improprio e abusivo delle autorizzazioni di noleggio”.