X Factor si avvia verso i Live, la fase clou del talent di SkyUno giunto all’ennesima edizione (questa è la quindicesima). E lo fa portandosi sulle spalle una polemica frutto delle scelte dei quattro giudici. Che per il secondo anno consecutivo i giudici sono sempre loro: Emma Marrone, Manuel Agnelli, Mika e Hell Raton. La polemica riguarda la scarsità delle quote rosa all’interno del cast di cantanti. Su dodici concorrenti scelti, soltanto due sono ragazze, ovvero la 16enne bulgara Nika Paris (scelta da Mika) e la giovane Vale LP (scelta da Emma). Un po’ pochine, secondo qualcuno. C’è da dire che anche agli Home Visit di donne se ne sono viste poche: solo quattro su venti.
E c’è da aggiungere un dettaglio importante. Quest’anno il talent condotto da Ludovico Tersigni aveva deciso di abolire la suddivisione per sesso ed età per abbracciare una maggiore inclusività. Abolita la suddivisione in Under Uomini, Under Donne, Over e Gruppi. “Il talento sarà il nostro unico obiettivo. Finalmente verranno abbattuti i confini. Quest’anno le nostre squadre ci assomiglieranno davvero. Vie le etichette di genere, di età e di formazione. Saremo liberi di scegliere gli artisti a prescindere dalle categorie”, era stata la premessa.
Ora sui social è polemica, la stessa che nel 2019 aveva colpito anche Sanremo e il Concertone del Primo Maggio. “Categoria uomini presentissima”, “Tutto per diversità però ci sono solo due donne”, “Complimenti. Due sole donne. Viva la parità”, “Troppe donne quest’anno eh”, “Se abolire le squadre vuole dire cancellare le cantanti donne allora rivoglio il vecchio X Factor”, sono alcuni dei commenti apparsi nella pagina ufficiale di Instagram della trasmissione. Anche su Twitter i commentatori si sono divisi. Luca Vismara, ex concorrente di “Amici” e de “L’isola dei Famosi”, ha twittato: “X Factor talmente inclusivo che sceglie di portare ai live 2 donne su 26 concorrenti. Meno chiacchiere, più sostanza. E possibilmente musica. Vera. E il punto non sta nel non scegliere delle donne se non ritenute all’altezza. Sta nel fatto che se abolisci la categoria perché vuoi essere inclusivo, poi però mi aspetto di vedere questa inclusione. Non serve riempirsi la bocca di demagogia e perbenismo”.