Pioggia di cenere e lapilli sui paesi etnei, ma anche su un tratto dell’autostrada Catania-Messina e su Taormina e il suo distretto turistico. È l’effetto dell’ultimo parossismo del vulcano attivo più alto d’Europa che ha interessato, ancora una volta, il cratere di Sud-Est con fontana di lava, violenti boati e l’emissione di un’alta e intensa nube eruttiva. Materiale piroclastico, comprese delle piccole ‘pietre laviche, è precipitato soprattutto nella fascia nord-est del versante dell’Etna. A Taormina il fenomeno ha incuriosito i turisti che hanno girato video e scattato foto e selfie. Preoccupata invece la Coldiretti. “Torna l’incubo Etna nelle campagne siciliane con la ripresa delle attività che fa salire a otto mesi il “conto” delle emissioni di cenere che sino a oggi hanno causato danni alle coltivazioni ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali. Un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano – sottolinea Coldiretti – e che quindi bisogna avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Si tratta – afferma Coldiretti – di una emergenza continua, una vera e propria calamità quotidiana. Per pulire le strutture e le coltivazioni – conclude la Coldiretti – serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera con costi insostenibili”

Le immagini del vulcano sono state pubblicate sul canale Facebook Gruppo Guide Alpine e Vulcanologiche Etna Nord. Nel video anche una testimonianza pubblicata sul canale social de L’agrumeto, una tenuta a pochi chilometri da Taormina.

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