La donna, Maria Antonietta Labianca, è indagata e presto potrebbe finire sotto processo. Chiuse le indagini, il pubblico ministero Antonio Verdi ha interrogato la legale che però ha respinto le contestazioni
“Barbie di plastica, truffatrice come Vanna Marchi, pseudocriminologa“. Sono solo alcuni degli insulti comparsi su Facebook e indirizzati a Roberta Bruzzone costati all’avvocata penalista Maria Antonietta Labianca una denuncia per stalking. A scriverli, soprattutto su pagine Facebook di contatti in comune, infatti, è stata proprio la legale, una volta amica della nota esperta di cronaca nera. Labianca ora potrebbe finire a processo per le offese: il pm Antonio Verdi della procura di Roma ha infatti concluso le indagini e ha ritenuto sussistere il reato di stalking per l’utilizzo di “termini offensivi” – lesivi della sua credibilità professionale – in luoghi consultabili anche da amici e clienti della vittima. Gli atteggiamenti avrebbero poi provocato ansia e timore nella criminologa.
La vicenda sarebbe solo l’ultimo atto di un’ostilità che continua da tempo. Interrogata dal pubblico ministero Antonio Verdi, Labianca ha respinto le contestazioni. Per lei potrebbe però essere richiesto il rinvio a giudizio. Intanto la Procura ha disposto l’oscuramento della pagina personale dell’indagata, ma Menlo Park ancora non si è conformata all’ordine del giudice. Se continuerà a ignorare la richiesta, anche in seguito ai solleciti, il giudice potrebbe valutare una violazione di una norma penale.
Ma non è l’unico episodio che coinvolge le due donne. La Bruzzone ha infatti denunciato una seconda volta Labianca. Come riporta Il Messaggero, gli accertamenti sono ancora in corso ma secondo la criminologa l’avvocata avrebbe sistematicamente difeso alcuni clienti denunciati della criminologa o comunque coinvolti in procedimenti in cui lei era stata ingaggiata dalla controparte.