Il reato contestato è violenza sessuale di gruppo, ma dovranno rispondere anche di tentata estorsione e detenzione di materiale pedopornografico: la vittima aveva sopportato per tempo senza denunciare e aveva tentato il suicidio
Due ventenni di origine indiana sono stati arrestati il 23 ottobre dai poliziotti della questura di Latina con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una connazionale loro coetanea. L’hanno stuprata e hanno filmato il tutto: poi hanno minacciato di pubblicare il video. È successo a Terracina, dove risiedevano i due ragazzi e da dove sono scappati nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Lei, per paura di essere ripudiata dal suo fidanzato suo connazionale, aveva subito i ricatti senza denunciare e aveva anche tentato il suicidio, ingerendo prodotti chimici: è proprio in questa occasione che la giovane ha deciso di raccontare tutto alla polizia.
Le indagini hanno permesso di identificare i colpevoli, i quali però avevano cercato di cancellare ogni traccia della violenza e delle successive minacce. Uno dei due arrestati aveva anche denunciato lo smarrimento del cellulare, nel timore che potesse rivelarne i contenuti e gli spostamenti, e aveva sottratto quello della vittima per cancellare i messaggi minatori che le aveva inviato. L’arresto è stato eseguito dai poliziotti della questura di Latina, i risultati dell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto della città laziale Carlo Lasperanza, condivisi dal giudice per le indagini preliminari Mario La Rosa, il quale, ravvisando la gravità dei fatti e il profilo spregiudicato degli indagati, ha emesso le misure cautelari che sono poi state eseguite. Uno degli arrestati è stato rintracciato in Veneto, dove si era rifugiato cercando di sparire, mentre l’altro è stato individuato a Fondi. Il reato contestato è violenza sessuale di gruppo, ma dovranno rispondere anche di tentata estorsione e detenzione di materiale pedopornografico.