Il bollettino mensile della banca centrale tedesca prevede una produzione economica "ancora al di sotto dei livelli pre-crisi" in autunno e una crescita "significativamente" inferiore rispetto alla stima di giugno (+3,7%). Le ragioni? I problemi di approvvigionamento che causano carenza di materie prime, in particolare di semiconduttori per l'industria dell'auto. Lo stesso scetticismo viene manifestato anche dalle aziende: "Sabbia negli ingranaggi dell'economia tedesca"
Secondo la Bundesbank, la ripresa dell’economia tedesca dopo i mesi più duri della pandemia richiederà più tempo di quanto previsto a giugno. La causa, però, non riguarda il Covid ma i colli di bottiglia negli approvvigionamenti che causano una carenza di materie prime e di prodotti intermedi. In particolare, si legge nel bollettino mensile della banca centrale tedesca, l’industria automobilistica sta soffrendo la mancanza di semiconduttori. Il forte problema delle consegne che stanno rallentando la produzione emerge anche dall’indice Ifo Business Climate che misura la fiducia delle imprese in Germania: a ottobre è calato a 97,7 punti rispetto ai 98,9 di settembre.
La produzione economica “probabilmente sarà ancora al di sotto dei livelli pre-crisi dell’ultimo trimestre del 2019, anche in autunno”, si legge nel rapporto della Bundesbank. Alla luce dell’aumento dei prezzi energetici e dei problemi di approvvigionamento, pur a fronte di una forte domanda, secondo la banca centrale “nel 2021, è probabile che il Pil cresca significativamente meno di quanto previsto nella proiezione di giugno della Bundesbank”. A inizio estate, aveva previsto una crescita del prodotto interno lordo del 3,7 per cento per il 2021.
Secondo il rapporto della Bundesbank, l’economia tedesca ha continuato a riprendersi durante l’estate: “L’attività economica è aumentata leggermente più che in primavera“. La principale motivazione – si legge – è la ripresa nel settore dei servizi, dovuta all’allentamento delle restrizioni anti-Covid. Tuttavia, i colli di bottiglia nelle consegne e la carenza di materie prime hanno “impedito un aumento ancora più forte del prodotto interno lordo”, in particolare per una nazione esportatrice come la Germania. “Nel trimestre in corso – prevede quindi la Bundesbank – l’attività macroeconomica dovrebbe indebolirsi notevolmente. È probabile che il forte slancio nel settore dei servizi diminuisca considerevolmente. Una certa quantità di misure legate alla pandemia rimarrà probabilmente in vigore per il momento. Inoltre, è probabile che l’industria manifatturiera continui a soffrire di problemi di consegna“.
Sono le stesse considerazioni che portano verso lo scetticismo il sentiment dell’economia tedesca: nella nota Ifo si legge che i problemi di approvvigionamento stanno provocando difficoltà alle imprese, con cali all’utilizzo della capacità produttiva nel settore manifatturiero: “Sabbia negli ingranaggi dell’economia tedesca che ostacola la ripresa”. Nel settore manifatturiero, l’indice che misura la fiducia economica è sceso ancora una volta: “I colli di bottiglia dell’offerta – si legge – hanno spinto l’utilizzo della capacità produttiva giù di 2,1 punti percentuali all’84,7%”.