Una seconda dose con vaccino a Rna messaggero – Pfizer-Biontech o Moderna – per chi è stato sottoposto al monodose a vettore virale Janssen (Johnson&Johnson). La possibilità è stata illustrata dal coordinatore Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, durante la trasmissione Che Tempo Che Fa su Rai3.”Il vaccino J&J è uno dei vaccini vettore adenovirale, come quello di Astrazeneca, monodose. È di queste ore la notizia che è in corso un processo di revisione da parte di Fda (Food and drug administration, ndr) e successivamente ci sarà certamente anche di Ema, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose: un vaccino Rna messaggero avrebbe anche il vantaggio di genere una risposta immunologica anche migliore“. Sarà quindi l’Agenzia europea del farmaco a valutare questa possibilità per rafforzare l’immunizzazione. Il 21 settembre scorso era stata la stesa casa farmaceutica a ipotizzare di offrire il cosiddetto booster per aumentare l’efficacia del composto.
Aperta l’ipotesi della terza fiala anche agli under 60: “La terza dose è ora disponibile per gli over 60, è possibile che arriveremo più in là nel tempo a considerarla anche per i più giovani, però in questo momento le evidenze non ci sono” ha aggiunto il professore. Locatelli ha poi ripetuto l’appello all’immunizzazione: “Faccio un appello a vaccinarsi. È vero che siamo all’86% di persone coperte con almeno una dose e all’82% con due dosi, e nella fascia sopra i 70 anni andiamo addirittura sopra il 90%, però le persone che mancano devono imparare a volersi bene. Perché vaccinarsi vuol dire volersi bene e soprattutto volere bene anche agli altri“. Non è stata del tutto esclusa l’ipotesi dell’obbligo vaccinale. “Si è partiti con una strategia di convincimento e di persuasione” sul fronte della campagna vaccinale anti Covid “che ha fatto largamente breccia e ha permeato la coscienza di tanti cittadini. Qualora ve ne fossero le indicazioni e si ponessero gli estremi, si potrebbe arrivare anche a considerare l’obbligo vaccinale“.
Sul vaccino Janssen si esprime anche, Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “J&J è un buon vaccino, ma dopo un po’ di tempo cala la protezione, quindi è corretto pensare che entro il sesto mese andrebbe fatto un richiamo e credo che l’eterologa sia l’opzione giusta”.