L’Afghanistan è nel bel mezzo di una crisi economica e sanitaria che si è aggravata ancora di più dopo l’arrivo dei Taliban al potere e il contemporaneo blocco delle riserve valutarie. E a farne maggiormente le spese sono milioni di bambini che, adesso, rischiano di essere le prime vittime di quella che potrebbe essere la peggior carestia nella storia del Paese asiatico. La denuncia arriva da Save the Children che ha analizzato gli ultimi dati delle Nazioni Unite, secondo i quali i piccoli soffrono la fame ogni giorno di più e le persone che raggiungeranno livelli critici o di emergenza aumenteranno del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione destinata a peggiorare con l’arrivo dell’inverno che potrebbe dare il via a una vera e propria carestia.
Un esempio delle condizioni già drammatiche nelle quali sono costretti a vivere milioni di bambini piccolissimi, anche appena nati, sono le numerose storie raccolte da organizzazioni non governativi e media internazionali. Emblematica è quella raccontata dal deputato afghano Haji Mohammad Mohaqeq su una famiglia con otto bambini tra i 18 mesi e gli 8 anni che, dopo aver perso entrambi i genitori, sono morti di fame. Una storia che può sembrare un caso estremo, ma che in realtà accomuna migliaia di famiglie in tutto il Paese: “In Afghanistan più di 5 milioni di bambini – sottolinea Save the Children in una nota – sono a un passo dalla carestia e milioni di giovani vite sono a rischio dal momento che il Paese sta affrontando la peggiore crisi alimentare di sempre. L’inverno è alle porte e 22,8 milioni di persone, tra cui 14 milioni di bambini, saranno vittime di livelli emergenziali di insicurezza alimentare”. Chris Nyamandi, Direttore Regionale della ong nel Paese, spiega che “la situazione è già critica, ogni giorno vediamo bambini piccoli nelle nostre cliniche con gravi livelli di malnutrizione perché non mangiano altro se non briciole di pane. Ma quando arriverà l’inverno vedremo bambini più affamati che mai. Continueremo a fare tutto il possibile per fornire loro i servizi salvavita di cui hanno bisogno, ma affinché gli aiuti continuino abbiamo urgentemente bisogno che i governi aumentino gli aiuti al Paese”.
Serve un aiuto che arrivi dall’esterno, perché la mancanza di denaro liquido ha paralizzato in pochi giorni un Paese che, ormai da settimane, vede decine di migliaia di famiglie non avere accesso ai beni primari a causa della mancanza di denaro e, di conseguenza, dei pagamenti dei lavori svolti dai capifamiglia. Una situazione che ha ridotto alcuni genitori, come raccontato in un reportage della Bbc, a vendere i propri piccoli a persone facoltose che li acquistano per qualche centinaio di dollari con la promessa di darli in sposa ai loro figli quando saranno più grandi. Un gesto estremo che, spiegano alcuni genitori, provoca gravi sofferenze alle famiglie che vi ricorrono come ultimo disperato tentativo di salvare, sfamandoli, gli altri figli.