La Gran Bretagna alle prese con una nuova recrudescenza del Covid aumenta gli stipendi per spingere la ripartenza economica e per far fronte alla carenza di manodopera in molti settori, compresa la sanità. In vista della presentazione in Parlamento della manovra di bilancio del governo governo conservatore di Boris Johnson, il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak ha annunciato che il salario minimo orario per gli over 23 salirà da 8,9 a 9,5 sterline (oltre 11 euro) e che verranno “scongelati” gli stipendi dei dipendenti pubblici, bloccati dallo scorso novembre.
L’incremento del salario minimo, rileva il governo, è più che doppio rispetto all’attuale rialzo del 3,1% del costo della vita e e va incontro alle richieste di aiutare i dipendenti a bassa retribuzione e quelli più giovani, tra i più colpiti dalle conseguenze della pandemia di Covid. “Così si assicura che il lavoro sia redditizio e restiamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di porre fine alle retribuzioni basse entro la fine di questa legislatura”, ha detto Sunak. Per i lavoratori di età compresa tra 21 e 22 anni il minimo è più basso: passa da 8,36 sterline l’ora (9,9 euro) a 9,18 (10,8 euro). La tariffa dell’apprendistato viene a sua volta ritoccata all’insù e passa da 4,30 sterline l’ora (5,1 euro) a 4,81 (5,7 euro).
Quanto ai dipendenti pubblici, “ora, con l’economia tornata di nuovo in carreggiata, è giusto che infermieri, insegnanti e tutti gli altri lavoratori del settore che hanno fatto la loro parte durante la pandemia vedano aumentare i loro salari”, ha commentato il ministro. L’aumento è ancora da quantificare in base a valutazioni del Tesoro e degli organismi indipendenti che tengono conto anche delle richieste dei sindacati. Il Tesoro ha precisato che nonostante il congelamento degli stipendi del settore pubblico, più di un milione di lavoratori dell’Nhs, il servizio sanitario nazionale, hanno ricevuto un aumento di paga del 3% per il 2021/22: in media per il personale infermieristico questo si traduce in 1.000 sterline in più l’anno.