Al teatro Carlo Felice di Genova il giovane musicista salernitano è stato premiato per la tecnica straordinaria e la sensibilità interpretativa esibendosi con il Concerto n. 1 di Paganini e il Concerto di Ciajkovskij. Secondo il sudcoreano Nurie Chang, 16 anni
Dopo 24 anni il Premio Paganini torna nelle mani di un italiano. La 56esima edizione del concorso internazionale di violino dedicato al grande musicista ligure tra le più importanti competizioni violinistiche del mondo ha infatti visto imporsi il giovane compositore Giuseppe Gibboni. A dichiarare il 20enne salernitano vincitore la giuria presieduta da Sergej Krylov e composta, tra gli altri, da Pietro Borgonovo, Pierangelo Conte e Francesca Dego. Prima di lui, i connazionali ad aver ricevuto il prestigioso riconoscimento era stati Salvatore Accardo nel 1958, Massimo Quarta nel 1991 e Giovanni Angeleri nel 1997.
Tecnica straordinaria e totale padronanza dello strumento, Gibboni al teatro Carlo Felice di Genova ha regalato la sua lettura del Concerto n.1 di Paganini ma ha anche evidenziato sensibilità interpretativa ed eleganza lirica riscuotendo successo pure nell’esecuzione del Concerto di Ciajkovskij. Dietro di lui si è piazzato il sudcoreano di appena 16 anni Nurie Chung, che ha eseguito davanti al pubblico un’interpretazione personale del Concerto di Sibelius. Al terzo posto ex aequo la svedese Ava Bahari, 24 anni, e la tedesca Lara Boschkor, 22 anni. Al premio si erano iscritti 102 concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. Di questi, la commissione aveva selezionato 32 candidati invitandoli ad esibirsi nel capoluogo ligure: 16 sono passati in semifinale e poi i sei restanti hanno disputato le finali tra sabato e domenica.
“In questo momento è difficile dire qualcosa. Sul palco quando ho terminato Paganini e ho ricevuto un’incredibile ovazione da parte del pubblico, mi è scesa una lacrima, l’emozione era davvero troppo forte“, ha commentato Gibboni. “Dedico la mia vittoria a chi mi è stato vicino, alla mia famiglia che da quando a tre anni ho iniziato a studiare mi ha aiutato”, ha aggiunto il giovane musicista, che nel corso della serata si è aggiudicato anche due dei cinque premi speciali previsti in questa edizione: il Premio alla memoria di Stefano Fiorilla, offerto dalla moglie Giovanna Barone Fiorilla per la migliore esecuzione del Concerto di Paganini, e il Premio alla memoria del maestro Ruminelli, consegnato dall’omonima associazione culturale al finalista che ha ottenuto il maggior riconoscimento da parte del pubblico.