"Una sensazione molto molto spiacevole", le parole della conduttrice romana dopo aver raccontato un episodio da lei stessa definito "imbarazzante" nella stanza del suo ex direttore. Poi la frecciatina a Buffon e la rivelazione: "Tifo Lazio, ecco perché". Le sue parole a Rai Radio 2
In una recente intervista a I Lunatici, la trasmissione di Rai Radio 2 condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, Ilaria D’Amico si è lasciata andare ad una rivelazione molto intima finora taciuta. Come riportato da Fanpage, la conduttrice televisiva ha dichiarato: “Se da giovanissima ho mai incontrato qualcuno che ha provato a farmi proposte di un certo tipo? Una volta mi sono ritrovata in una situazione molto imbarazzante“. Poi ha raccontato: “Già lavoravo, erano i primi anni. Mi chiamò nella sua stanza il direttore e lo trovai con della musica romantica in stanza, poi iniziammo a parlare e lui iniziò a farmi dei massaggi sul collo. Era un segnale inequivocabile. Era il direttore di un luogo in cui lavoravo, ma ho bloccato la situazione e ne sono uscita”.
Anche per questo crede fortemente nel movimento #MeToo: “Fondamentale per dare strumenti a tutte le giovani ragazze e per spaventare chi trovandosi in certi posti di potere per buonsenso, civiltà e dignità dovrebbe evitare certi comportamenti e invece non lo fa. Io quella volta sono riuscita ad uscirne in modo diplomatico. E poi i rapporti sono continuati in maniera civile. Però è una sensazione molto molto spiacevole, che non dimentico. Mia madre mi ha sempre insegnato a farmi rispettare, rispettando prima di tutto me stessa”, ha spiegato.
In seguito l’intervista ha cambiato registro e la giornalista romana si è sbilanciata sulla propria fede calcistica: “Tifo Lazio. Perchè? Negli anni ’80 la Roma era fortissima e la Lazio arrancava, tifare Lazio era più romantico”. E ancora ha raccontato un simpatico siparietto su Gianluigi Buffon, cui è legata dal 2014 e che ogni anno le promette un’estate bellissima ma poi non si ritira mai: “Sono consapevole che mi dice delle stupidaggini ogni anno. Arriva a un certo punto e mi dice che smetterà, mi promette che ci faremo una estate incredibile, che faremo un viaggio alla scoperta dell’Italia che si conosce di meno. Ogni volta poi arriviamo a maggio che ha già preso altre decisioni”. Infine ha concluso: “Lui è una fucina di talento e motivazioni, è un trascinatore vero, di se stesso e dei suoi compagni. È un generoso, si sporca le mani nello spogliatoio, ha una parte umana meravigliosa”.