di Franco Failli
Non so quanti tra di noi, specie tra i più giovani, abbiano familiarità con la vicenda, o leggenda, delle cosiddette “oche del Campidoglio”. Una rapida occhiata a Wikipedia ci permette di rinfrescarci la memoria e di ricordare come un tentativo dei Galli di Brenno di penetrare nell’accampamento dei romani, assediati sul colle del Campidoglio, fu sventato da un branco di oche che, disturbate dalle insolite manovre degli assalitori, si misero a starnazzare, mettendo sull’avviso i romani che furono così in grado di respingere l’assalto del nemico.
Sappiamo che la storia non si ripete mai uguale a se stessa, ma mi pare che oggi stiamo rivivendo una situazione che potrebbe avere dei punti di contatto con quella vicenda. Stiamo assistendo da settimane ai disordini e alle turbolenze di coloro che si oppongono all’obbligo di essere in possesso del green pass per andare al lavoro, e anche in altri luoghi, che poi si mischiano ai rumorosi borborigmi di altri che dichiarano di non volersi vaccinare e di altri ancora che non accettano di indossare mascherine o di rispettare altre procedure di sicurezza. Per non parlare della fazione, oggi un po’ meno numerosa a dare retta ai media (e non sempre è il caso di farlo), di coloro che non credono all’esistenza di un virus chiamato Covid 19, o che invece pensano che il virus esista ma sia un banale virus influenzale utilizzato dai poteri forti per diventare ancora più forti.
Il risultato è una gran confusione di temi, di dichiarazioni, di manifestazioni, delle quali non sono chiarissimi né i numeri né i personaggi di riferimento, ma di cui invece è chiara la matrice generale: di destra, eversiva, non di rado dichiaratamente fascista.
Ora, pensare che lo strepito di movimenti di matrice fascista abbia come obiettivo quello di difendere la democrazia e la libertà non ha molto più senso del pensare che lo strepito delle oche del Campidoglio fosse volutamente prodotto in difesa dell’accampamento romano. Però la leggenda narra che, grazie a quello strepito di oche infastidite, i romani si siano effettivamente salvati.
Credo che anche noi faremmo bene a prestare orecchio attento allo strepito contemporaneo, non tanto per decifrarne la sintassi e la semantica, probabilmente inesistenti come nella vicenda che vide protagonisti i simpatici pennuti, quanto per chiederci, come fecero i romani, che cosa stia esattamente succedendo intorno a noi. Tanto più che oggi ad essere assediato non è più solo il Campidoglio, ma anche il Quirinale.