Il tutto è avvenuto in un parcheggio custodito. L'autore degli atti vandalici sapeva che il piano in cui si trovavano le macchine non era soggetto alle telecamere di sorveglianza: ecco perché ha potuto agire indisturbato
Nel giro di una settimana, tre auto danneggiate con un trapano mentre erano parcheggiate nel garage “custodito” del Consiglio regionale della Lombardia. Episodi non casuali che sembrano quasi intimidatori: le tre automobili appartengono a due consiglieri regionali M5s. Una è della presidente della commissione regionale antimafia, Monica Forte. Le altre due appartengono a Marco Fumagalli, uno dei consiglieri pentastellati più attivi nel denunciare il malaffare.
L’auto della Forte è stata presa di mira il pomeriggio del 13 ottobre. Le due auto di Fumagalli il 20 e il 21 dello stesso mese. Una mano probabilmente comune, dato che per rigare le fiancate delle tre vetture è stato utilizzato lo stesso oggetto: una punta di trapano ritrovata da Fumagalli accanto all’auto e consegnata ai Carabinieri presso i quali ha sporto denuncia. Secondo i militari si tratta di episodi “inquietanti”, sui quali sono partite immediatamente le indagini.
Non è altrettanto preoccupato invece Mauro Fabrizio Fasano, Segretario generale del Consiglio regionale lombardo, il quale, una volta avvertito dell’accaduto, si è limitato a suggerire a Fumagalli di “andare al lavoro in metropolitana, perché più sicuro”. Del resto, secondo Fasano, non ci sarebbe alcun problema di sicurezza per gli eletti, dato non è possibile legare i vandalismi all’attività politica svolta dai due consiglieri grillini.
Resta però il fatto che il parcheggio dove sono avvenuti gli atti vandalici è ad uso esclusivo dei consiglieri regionali e dei dipendenti del Pirellone e che la sorveglianza è responsabilità della Regione, tanto che viene svolta dal personale di sicurezza del Pirellone. Altro aspetto inquietante è che l’autore degli atti vandalici fosse a conoscenza del fatto che il sistema di telecamere interne riprende solo le scale del parcheggio e non i piani sotterranei. E ha potuto agire indisturbato. Un vulnus che l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato (un fautore della videosorveglianza totale) si è impegnato a sanare al più presto.
Comprensibile quindi l’arrabbiatura di Fumagalli: “Al di là dell’increscioso episodio, è inaccettabile che la risposta avuta dal Palazzo sia ‘deve venire in metropolitana perché non possiamo garantire la sicurezza alla sua autovettura’. Cosa che già detta a un normale cittadino è un’idiozia, ma detta ad un consigliere regionale la cui auto è pertinenza del proprio ufficio e che riceve l’atto vandalico nel luogo istituzionale in spregio alla libertà di pensiero e di movimento costituzionalmente garantita, lo ritengo assolutamente intollerabile”.