È l’alba dell’11 ottobre quando Adil Dghoughi e la fidanzata Sarah Todd si fermano con l’auto in un vialetto di Martindale, una città del Texas. Una fermata che il giovane pagherà con la vita. Stando a quanto riportato dalla Cnn, un uomo di 65 anni, Terry Duane Turner, ha ucciso con due colpi di arma da fuoco il 31enne. Il motivo? Proprio il fatto che aveva fermato l’auto nei pressi dell’abitazione del 65enne, accanto al camioncino di sua proprietà.
Proprio in questi giorni stanno emergendo ulteriori dettagli sulla vicenda. Andiamo con ordine. Turner si è svegliato per andare al bagno, quando si è accorto del ‘veicolo sconosciuto’ fermo davanti alla propria abitazione. A quel punto ha preso la pistola ed è sceso in strada. La coppia è corsa via ma l’uomo ha premuto il grilletto ed ha ucciso Adil. Secondo il racconto di Sarah, i due erano in visita dal cugino a San Antonio. Al momento della sparatoria stavano tornando a casa ma si erano persi e quindi avevano accostato per fare chiarezza sul tragitto da percorrere. Poi, in pochi minuti, la tragedia.
Undici giorni dopo la morte di Dghoughi è arrivato l’arresto di Turner che con gli agenti si è giustificato dicendo di aver agito per ”legittima difesa”. Secondo l’uomo, che ha ammesso di aver ucciso il giovane, quest’ultimo avrebbe puntato contro di lui una pistola. La polizia, tuttavia, non ha rivenuto nessun’arma. L’avvocato di Turner, Larry Bloomquist, ha detto alla Cnn che il suo cliente sta collaborando con la polizia e che “stava difendendo se stesso e la sua proprietà” quando ha ucciso Dghoughi. Alla domanda su come Dghoughi, che era seduto in macchina, potesse rappresentare una minaccia per Turner, Bloomquist ha replicato: “Non discuterò i fatti specifici del caso in questo momento”. Invece per il legale della vittima, l’avvocato Mehdi Cherkaoui, Turner “avrebbe potuto fare 1001 cose per evitare la sparatoria fatale”.
