Televisione

Un Posto al Sole, il caso della fiction di Rai Tre all’attenzione di Mario Draghi: ecco perché

Diversi i rumors che accenno allo spostamento alle 18.30 al passaggio in access su Rai2 fino all'ipotesi pomeriggio di Rai1. "Una follia, un suicidio", ha tuonato Giovanni Minoli, ex direttore di Rai3 ed ispiratore della serie tv. Argomento caldo che passa da Palazzo Palladini a Palazzo Montecitorio e non solo: si arriva fino a Mario Draghi. Il deputato grillino Luigi Iovino ha presentato un'interrogazione anche al presidente del Consiglio per salvare la soap

di Giuseppe Candela

Lo scorso 21 ottobre “Un posto al sole” ha spento venticinque candeline ma il daily drama in onda su Rai3 è da giorni al centro della scena mediatica per un possibile e discusso cambio di collocazione. La serie che si avvicina alle seimila puntate ogni sera ottiene circa il 7% di share con un pubblico fedelissimo di 1.6 milioni di telespettatori. Appuntamento alle 20.45 ma secondo il sito Dagospia quello slot potrebbe presto essere occupato da un nuovo talk show condotto da Lucia Annunziata, l’ennesimo nella fascia dell’access prime time.

Ipotesi non ufficiale ma nemmeno mai smentita: che fine farà la soap girata e ambientata a Napoli? Diversi i rumors che accenno allo spostamento alle 18.30 al passaggio in access su Rai2 fino all’ipotesi pomeriggio di Rai1. “Una follia, un suicidio”, ha tuonato Giovanni Minoli, ex direttore di Rai3 ed ispiratore della serie tv. Argomento caldo che passa da Palazzo Palladini a Palazzo Montecitorio e non solo: si arriva fino a Mario Draghi. Il deputato grillino Luigi Iovino ha presentato un’interrogazione anche al presidente del Consiglio per salvare la soap girata a Napoli, i cui ascolti potrebbero essere intaccati dallo spostamento nel palinsesto del canale diretto da Franco Di Mare.

Proprio su questo punto Iovino scrive che “Un posto al sole rischia di subire un’inevitabile crisi di ascolti a seguito della decisione di spostare l’orario di messa in onda delle 20.45, per fare spazio all’ennesimo talk politico” sottolineando che si tratta di “una delle produzioni di maggiore successo realizzata dalla storica sede Rai di Napoli, oltre che la più longeva della nostra tv di Stato”.

“Un posto al sole è un appuntamento di riferimento per tantissime famiglie italiane e siccome la Rai non è un’azienda privata, non può non tener conto del gradimento di tantissimi spettatori fidelizzati alla fiction, né si può rischiare di minare una produzione che da oltre un quarto di secolo rappresenta uno zoccolo duro nel palinsesto di Rai3, per sostituirla con un talk il cui gradimento non è affatto scontato“, ha aggiunto il parlamentare del Movimento 5 Stelle.

“Un’eventuale crisi della fiction rischierebbe di assestare un colpo fatale agli studi Rai di viale Marconi, senza dimenticare quanto, in termini di immagine, ‘Un posto al sole’ impatti da anni positivamente sull’indotto locale, rilanciando il ‘prodotto Napoli’ in termini di attrattività turistica. Elementi di cui il consiglio di amministrazione della Rai non può assolutamente non tenerne conto“, ha concluso Iovino. Cosa risponderà Draghi? L’argomento dovrebbe finire in cda con molta probabilità domani 27 ottobre, l’ipotesi agita buona parte dell’azienda e i fan promettono battaglia sui social.

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