“Non possono prevalere i pochi che vogliono, rumorosamente, far prevalere le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata, persino con la devastazione dei centri in cui i nostri concittadini si recano per essere vaccinati e sfuggire al pericolo del virus”. Mentre proseguono i cortei e i blocchi stradali dell’autoproclamato movimento no green pass, Sergio Mattarella torna a far sentire la propria voce in sostegno alla campagna vaccinale contro il Covid. “La ripartenza è una strada nuova e dobbiamo percorrerla con determinazione e speranza come nel dopoguerra, quando la ricostruzione è cominciata dalle macerie, quando un nuovo modello sociale, più capace di benessere, di opportunità e diritti, è scaturito dal concorso di forze e di persone che quel benessere non l’avevano mai conosciuto. Possiamo aver fiducia in noi stessi perché abbiamo affrontato insieme una prova durissima”, dice il presidente della Repubblica ai Cavalieri del lavoro nominati nel 2020 e nel 2021, durante la cerimonia di consegna delle onorificenze.

“Gli italiani – dice il capo dello Stato – hanno dimostrato serietà e senso di appartenenza alla comunità. È grazie a loro che oggi dimostriamo una ripresa incoraggiante, tanto per la nostra economia quanto per la nostra vita sociale. La ricerca, i vaccini, i comportamenti responsabili ci hanno consentito di ritrovare spazi di libertà, di riprendere in mano le nostre vite”. E rivendica: “La nostra economia cresce a ritmi incoraggianti, superiori alla media di altri Paesi europei, in parallelo – va sottolineato – con l’andamento della campagna vaccinale, che, in Italia, sta avendo più successo che altrove“. Ma avverte: “Bisogna andare oltre la congiuntura favorevole e porre le basi di un miglioramento strutturale delle reti, dei fattori produttivi e dei servizi. Scontiamo ritardi antichi da recuperare. Le istituzioni hanno dimostrato di saper fare la propria parte: le imprese, i servizi, il quotidiano impegno di donne e uomini hanno fatto funzionare gli organi nevralgici della comunità e oggi siamo pronti ad aprirci alle sfide dell’innovazione. Dobbiamo fare adesso la nostra parte lungo la strada nuova che vogliamo intraprendere. Naturalmente è necessario anzi tutto non smarrire la prudenza e la responsabilità, di fronte ad un virus che siamo riusciti a fermare ma non ancora a sconfiggere definitivamente”.

“Il progresso – dice ancora Mattarella – è possibile e duraturo solo se coinvolge l’intera società. Occorre avere il coraggio di adeguare le condizioni non facili di una società in cui sono aumentate le disuguaglianze. Dobbiamo impegnarci per ricollocare il valore del lavoro al centro delle nostre politiche. Questa è la prova che attende un Paese maturo, impegnato nella ripartenza. È un’opportunità che dobbiamo cogliere. L’alleanza tra le generazioni – sottolinea – è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto. Sono proprio i cambiamenti profondi intervenuti nella società – demografici, culturali, persino antropologici – a imporci di sanare in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare. La marginalità di parte del mondo giovanile è sempre stata ragione di indebolimento delle società e delle economie: in una stagione di innovazione così accelerata, come è quella attuale, sarebbe una menomazione ancor più insopportabile. Non dobbiamo permetterlo”, conclude.

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