Cara Donna Letizia Le scrivo,
abbiamo un caro, carissimo amico in comune (ma per diritto alla sua privacy non faccio nomi), votato come Lei alle buone cause come quella di San Patrignano. Dunque, per proprietà transitiva, gli amici degli amici lo sono un po’ anche miei. Lei mi è sempre piaciuta, come mi piacciono le donne di potere che non lo sbandierano. Non perde mai la testa, mai la calma.
Vorrei condividere con lei una bellissima esperienza di eccellenza made in sud. Si è concluso in questi giorni il Campus Salute con vista sul lungomare di via Caracciolo (sì, lo stesso lungomare che la Confcommercio voleva deturpare con il Gabibbo travestito da Babbo Natale).
Mentre smantellavano il babbone, mi sono regalata un pomeriggio di buona salute, un day hospital, coccolata da specialisti e primari, tutti volontari. Si cominciava con la tabella peso/altezza/età calcolato con precisione aritmetica dalla dottoressa Paola Florenzano dell’Associazione Volontaria “Farmaciste insieme”. Poi sono passata a controlli che non avevo mai fatto prima, come udito e tiroide. Quest’ultima andrebbe tenuta d’occhio, il prof. Tommaso Ricozzi, specialista in radiodiagnostica, me la trova ingrossata. Oddio devo preoccuparmi? Mi spiega che funziona come una pila, si carica con lo stress.
Tre giorni di diagnostica gratuita, senza neanche lo stress (mo ci vo’) di doversi prenotarsi online, si va lì, si compila un modulo e si comincia con il primo specialista libero. E tutto questo grazie ad Annamaria Colao, scienziata di fama internazionale, conferenziera dall’Australia agli Stati Uniti, professoressa di endocrinologia e oncologia molecolare dell’Università Federico II. Una vita spesa nei laboratori, da dieci anni promuove la cultura della prevenzione in tutta Italia effettuando migliaia di visite mediche gratuite attraverso la sua associazione Campus Salute Onlus.
Il suo curriculum è talmente lungo che faccio prima a partire dalla fine. Nel 2020 è stata la prima donna a ricevere il Geoffrey Harris Award 2020, come migliore neuroendocrinologo d’Europa. Dal 2019 ricopre il ruolo di Chairholder dalla Cattedra Unesco “Educazione alla Salute e allo sviluppo sostenibile”. Nel 2019 prima donna eletta Presidente della SIE – Società Italiana di Endocrinologia.
Il format Campus Salute è vincente e da dieci anni lo porta in giro per l’Italia, gratis, nessuno contributo pubblico. “Non prendiamo soldi dalla Regione – spiega – non vogliamo sottrarre nulla alla loro politica di prevenzione sul territorio, ma siamo in attesa del riconoscimento Onu e allora avremmo diritto ai finanziamenti europei”.
Ovunque Annamaria trova tappeti rossi, a Milano, invece, dopo incontri propiziatori con l’allora governatore Roberto Maroni e felici riscontri con i vertici ospedalieri (Annamaria ricorda il full support dell’ospedale Niguarda), “ebbi due colloqui con Giulio Gallera. Parlammo a lungo dell’evento e di quanto potesse servire alle fasce più deboli ma, purtroppo, l’assessore non adottò l’iniziativa del Campus Salute a Milano… forse non la riteneva interessante”. Provi un po’ ad indovinare, Lady Moratti: bocciati proprio da colui che Lei, per amor di patria, è stata chiamata meritevolmente a sostituire.
Ritorniamo al Campus Salute, operativo dalle 9 alle 19, Annamaria è sfinita, ancora un sorriso mentre posa per una foto ricordo con i volontari, in tutto 150. La più grande soddisfazione: “Con la prevenzione abbiamo salvato tante vite in questi anni. Sempre in silenzio”. Ma qualche volta fare un po’ rumore serve…
Intanto è recente l’intervento di Stefano Caldoro, ex Presidente della Regione, ora leader dell’opposizione: “Il 40% dei fondi del Recovery vanno al Sud e serviranno anche per il Reddito di Salute, un extra budget per la Sanità che assicuri l’accesso alle cure alle fasce più deboli”. Chiaro? La Sanità, intesa come bene pubblico non dovrebbe essere né di destra, né di sinistra.
Annamaria e Stefano, suo marito, quando la coppia diventa un organismo unico…