Deve scontare la pena di una sentenza diventata irrevocabile a 3 anni, 8 mesi e 26 giorni. I familiari della donna morta si sono costituiti parte civile con l’avvocato Marino Careglio e hanno ottenuto un indennizzo
Tisane e psicoterapia per curare un tumore. Una follia antiscientifica che portò la paziente a morire. Così Germana Durando, torinese, 66 anni, è stata arrestata dalla polizia per scontare la pena di una sentenza diventata irrevocabile a 3 anni, 8 mesi e 26 giorni per omicidio colposo. La donna, omeopata, secondo le accuse si era servita delle teorie sviluppate da un tedesco, Ryke Geerd Hamer, morto nel 2017, basate sul presupposto che la malattia sia il prodotto di un conflitto psichico. Hamer fu radiato dall’albo professionale e fu processato in diversi Paesi europei.
La paziente aveva un neo di 5 millimetri sulla spalla sinistra. Si era rivolta al medico, che chiamava “Santa Germana”, e aveva accettato i suoi consigli. Morì nel 2015, a 53 anni, preda di un melanoma maligno che nemmeno un intervento chirurgico era riuscito a debellare. Dopo nove anni di cure a base di erbe, parole, introspezione. In aula, il medico ha negato le accuse, sostenendo che era stata la donna, in realtà, a rifiutare le terapie tradizionali. “La scelta – ha detto – era stata sua. Dovevo decidere se abbandonare la paziente o continuare a stare al suo fianco come lei si aspettava da me, in scienza e coscienza, rispettando la sua volontà di individuo. Mi sono comportata seguendo i dettami della deontologia professionale“.
Ma i giudici non le hanno dato ragione. I familiari della donna si sono costituiti parte civile con l’avvocato Marino Careglio e hanno ottenuto un indennizzo. Quanto alla Durando, nel 2018 è arrivata la radiazione. Il suo legale, Salvo Lo Greco, ha chiesto l’affidamento in prova, spiegando che ci sono due comunità pronte ad accoglierla per dei progetti di volontariato: si attende la decisione del tribunale di sorveglianza. È ancora aperto, intanto, un fronte giudiziario che riguarda la mentore della Durando, la dottoressa Gloria Alcover Lillo, 66 anni, modenese. In appello, a Torino, è stata condanna a tre anni per cooperazione in omicidio colposo. Nelle prossime settimane il caso approderà in Cassazione.