di Carmelo Sant’Angelo
Un versetto del Deuteronomio recita: “Cercherete di vendervi come schiavi ai vostri nemici, ma nessuno vorrà comprarvi”. Sembra l’epilogo del Movimento 5 stelle, che si è venduto, senza condizioni, ai codini della Restaurazione. Nessuno li vuole più “comprare”: metà dei loro elettori gli ha voltato le spalle e gli alleati di governo dileggiano quotidianamente i pentastellati al solo scopo di umiliarli. La loro presenza nell’Esecutivo è incisiva come la figura di Ivanov, “un uomo superfluo”, secondo la definizione dello stesso Cechov.
A risollevare le sorti del Movimento è stato chiamato, a furor di popolo grillino, l’ex premier Conte che, al momento riempie le piazze ma non le urne. Ma sarà in grado il neo Presidente di recuperare una fetta dell’astensionismo? Sono tempi difficili, tempi in cui “il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati”, secondo le profetiche parole di Antonio Gramsci. Succede, pertanto, che i reazionari scendano in piazza vestiti da rivoluzionari e i rivoluzionari siedano nella stanza dei bottoni con le parrucche dei conservatori.
L’interregno si caratterizza per il venir meno del dualismo tra politica e mercato, la finanza si è appropriata delle leve del potere. Draghi è disceso tra noi e si è fatto premier. Condivisibile, pertanto, la prospettiva di Gramsci, secondo cui la crisi che configura l’interregno è una “crisi di autorità” in cui la “classe dominante”, sebbene abbia perso il consenso, mantiene il potere non già nonostante la crisi, bensì in virtù di essa. La crisi è, dunque, funzionale alla sopravvivenza del vecchio ordine. Con la formula “c’è la crisi, non c’è alternativa” viene legittimato un “governo dei mediocri”, che fa rimpiangere persino il pentapartito della Prima Repubblica. Almeno i democristiani conoscevano la Costituzione e sapevano frenare gli appetiti dei “prenditori” nostrani!
Se, dunque, la crisi è la condizione costitutiva dell’interregno, allora, come suggeriva Gramsci, a nulla serve cercare di riportare in vita ciò che è moribondo, perché il perpetuarsi del “vecchio” impedisce al “nuovo” di nascere. Sulla base di questa premessa, oltre che anacronistico, sarebbe illusorio pensare di poter riportare il Movimento alle sue origini. Tanta acqua è passata sotto i ponti e troppe poltrone sono state scaldate. Che il Movimento dovesse cambiare pelle l’aveva, da subito, intuito anche Giuseppe Conte. Il problema è che si è fermato alla semantica della comunicazione, peggiorando, a mio avviso, la situazione. Lo stile paludato di Conte, il suo modo di esprimersi attento, prudente, sibillino, doroteo ha, infatti, trasmesso ai suoi elettori la sensazione che il Movimento si sia barricato dentro il Palazzo. Serpeggia tra gli attivisti la convinzione che tutto ruoti intorno alla recondita finalità di salvare le scrivanie ministeriali di alcuni maggiorenti.
Conte appare, pertanto, alla base grillina come l’Edgar Degas della politica italiana, un maestro del pastello. Servirebbe, invece, un vaccino contro il virus veltroniano del “ma anche”, che ha contagiato l’ex premier. L’unico vaccino attualmente disponibile è il “moderna-Raggi”. Le parole della ex sindaca, la sera della sua sconfitta, potrebbero essere il manifesto per il nuovo Movimento: “Il mio cuore e il mio pensiero va agli ultimi, alle periferie. È stato un risultato importante che dà voce a tantissime persone che hanno creduto in me e nel lavoro che abbiamo fatto per ripristinare un’etica nella politica, riportare il rispetto della legalità nell’uso dei soldi pubblici, dare lavoro in modo pulito a ditte che prima non potevano lavorare (…)”.
Occorre sedare l’eterna rissa tra i penultimi contro gli ultimi, su cui lucra la destra, e mettere al centro i diritti sociali e la meritocrazia: salario, orario di lavoro, condizioni di vita dignitose, sicurezze. C’è un ceto medio che stenta a sopravvivere e che, oltre a non avere voce, ha perso anche la speranza nel futuro.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
Sostenitore
I post scritti dai lettori
Politica - 27 Ottobre 2021
Movimento 5 stelle, tanta acqua è passata sotto i ponti (e troppe poltrone sono state scaldate)
di Carmelo Sant’Angelo
Un versetto del Deuteronomio recita: “Cercherete di vendervi come schiavi ai vostri nemici, ma nessuno vorrà comprarvi”. Sembra l’epilogo del Movimento 5 stelle, che si è venduto, senza condizioni, ai codini della Restaurazione. Nessuno li vuole più “comprare”: metà dei loro elettori gli ha voltato le spalle e gli alleati di governo dileggiano quotidianamente i pentastellati al solo scopo di umiliarli. La loro presenza nell’Esecutivo è incisiva come la figura di Ivanov, “un uomo superfluo”, secondo la definizione dello stesso Cechov.
A risollevare le sorti del Movimento è stato chiamato, a furor di popolo grillino, l’ex premier Conte che, al momento riempie le piazze ma non le urne. Ma sarà in grado il neo Presidente di recuperare una fetta dell’astensionismo? Sono tempi difficili, tempi in cui “il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati”, secondo le profetiche parole di Antonio Gramsci. Succede, pertanto, che i reazionari scendano in piazza vestiti da rivoluzionari e i rivoluzionari siedano nella stanza dei bottoni con le parrucche dei conservatori.
L’interregno si caratterizza per il venir meno del dualismo tra politica e mercato, la finanza si è appropriata delle leve del potere. Draghi è disceso tra noi e si è fatto premier. Condivisibile, pertanto, la prospettiva di Gramsci, secondo cui la crisi che configura l’interregno è una “crisi di autorità” in cui la “classe dominante”, sebbene abbia perso il consenso, mantiene il potere non già nonostante la crisi, bensì in virtù di essa. La crisi è, dunque, funzionale alla sopravvivenza del vecchio ordine. Con la formula “c’è la crisi, non c’è alternativa” viene legittimato un “governo dei mediocri”, che fa rimpiangere persino il pentapartito della Prima Repubblica. Almeno i democristiani conoscevano la Costituzione e sapevano frenare gli appetiti dei “prenditori” nostrani!
Se, dunque, la crisi è la condizione costitutiva dell’interregno, allora, come suggeriva Gramsci, a nulla serve cercare di riportare in vita ciò che è moribondo, perché il perpetuarsi del “vecchio” impedisce al “nuovo” di nascere. Sulla base di questa premessa, oltre che anacronistico, sarebbe illusorio pensare di poter riportare il Movimento alle sue origini. Tanta acqua è passata sotto i ponti e troppe poltrone sono state scaldate. Che il Movimento dovesse cambiare pelle l’aveva, da subito, intuito anche Giuseppe Conte. Il problema è che si è fermato alla semantica della comunicazione, peggiorando, a mio avviso, la situazione. Lo stile paludato di Conte, il suo modo di esprimersi attento, prudente, sibillino, doroteo ha, infatti, trasmesso ai suoi elettori la sensazione che il Movimento si sia barricato dentro il Palazzo. Serpeggia tra gli attivisti la convinzione che tutto ruoti intorno alla recondita finalità di salvare le scrivanie ministeriali di alcuni maggiorenti.
Conte appare, pertanto, alla base grillina come l’Edgar Degas della politica italiana, un maestro del pastello. Servirebbe, invece, un vaccino contro il virus veltroniano del “ma anche”, che ha contagiato l’ex premier. L’unico vaccino attualmente disponibile è il “moderna-Raggi”. Le parole della ex sindaca, la sera della sua sconfitta, potrebbero essere il manifesto per il nuovo Movimento: “Il mio cuore e il mio pensiero va agli ultimi, alle periferie. È stato un risultato importante che dà voce a tantissime persone che hanno creduto in me e nel lavoro che abbiamo fatto per ripristinare un’etica nella politica, riportare il rispetto della legalità nell’uso dei soldi pubblici, dare lavoro in modo pulito a ditte che prima non potevano lavorare (…)”.
Occorre sedare l’eterna rissa tra i penultimi contro gli ultimi, su cui lucra la destra, e mettere al centro i diritti sociali e la meritocrazia: salario, orario di lavoro, condizioni di vita dignitose, sicurezze. C’è un ceto medio che stenta a sopravvivere e che, oltre a non avere voce, ha perso anche la speranza nel futuro.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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Ddl Zan, tensione in Aula al Senato. Casellati riprende Santangelo (M5s): “Non faccia gesti, è un gran maleducato”
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Zelensky avvisa: “Nessun tavolo di pace senza di noi”. Trump fa da garante: “Kiev ci sarà. E credo a Putin”. L’Ue tagliata fuori. La Russia: “Ne parlino con gli Usa”
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Il garante vuole imbavagliare il Fatto per ‘Fratelli di chat’: “Troppi virgolettati, pronti provvedimenti”
FQ Magazine
Sanremo: Ariston in piedi per Olly che piange, Katia Follesa show. I Duran Duran scatenati, la finale dei Giovani – LA SERATA | I voti ai look
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".