L’assistente regista del film ‘Rust‘, David Halls, ha ammesso di non aver controllato tutte le pallottole della pistola di scena che lui stesso ha passato ad Alec Baldwin urlando “cold gun”, ovvero “arma scarica”, prima della tragedia che ha portato alla morte della cineoperatrice Halyna Hutchins. La confessione, che segna una svolta nelle indagini sull’incidente avvenuto giovedì scorso, è contenuta nel verbale stilato dagli inquirenti dopo gli interrogatori seguiti al mandato di perquisizione. “I fatti sono chiari: la pistola data a Alec Baldwin era carica con proiettili veri e stiamo cercando di capire come munizioni reali siano arrivate sul set”, ha spiegato lo sceriffo della contea di Santa Fe, Adan Mendoza. Nella giornata di mercoledì 27 ottobre la polizia ha interrogato l’assistente alla regia Dave Halls e l’armiere Hannah Gutierrez Reed, la 24enne responsabile della sicurezza delle armi sul set.
Al momento lo sceriffo non ha ancora mosso accuse formali ma gli inquirenti non escludono di incriminare lo stesso Alec Baldwin per omicidio: “Tutte le opzioni sono sul tavolo – ha commentato Mary Carmack-Altwies, procuratrice distrettuale di Santa Fe, New Mexico -. A questo punto delle indagini nessuno viene escluso“. Giovedì 21 ottobre Baldwin stava girando una scena del suo nuovo film ‘Rust in cui doveva impugnare una Pietta a canna lunga calibro 45 e sparare per finta verso la telecamera. Quando gli era stata consegnata la pistola, gli era stato detto che era una ‘cold gun’, cioè un’arma scarica. Invece, quando Baldwin ha premuto il grilletto, è partito un colpo che ha centrato al torace Hutchins, e ferito il regista, Joel Souza, che si trovava dietro. La donna, 42 anni, sposata, un figlio, è morta all’ospedale. Il regista non è grave.
“Abbiamo trovato molti proiettili veri in giro – ha ammesso ancora lo sceriffo Adan Mendoza – Vogliamo capire perché erano lì e come sono stati usati”. Nei prossimi giorni, hanno detto gli investigatori, non sono esclusi i primi arresti: “Se i fatti e la legge sostengono le accuse io allora avvierò l’incriminazione – ha aggiunto Mary Carmack-Altwies – sono un procuratore eletto perché non prendo decisioni e conclusioni affrettate”.