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Denise Pipitone, Anna Corona ignara di essere intercettata: “Vuoi sapere chi è stato? Io e Giuseppe”

Nelle intercettazioni si sente chiaramente la 58enne, madre di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, pronunciare quella frase abbassando la voce. Per le parti civili è possibile che si riferisse proprio al sequestro della bimba: il "Giuseppe" di cui parla la Corona non è stato identificato

“Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe”, ovvero: “Vuoi sapere chi è stato quella volta? Io e Giuseppe”. È una frase che Anna Corona, ignara di essere intercettata dai carabinieri di Trapani, ha pronunciato lo scorso 25 maggio parlando con la figlia Alice. Parole emblematiche che sono finite direttamente ne fascicolo delle indagini, riaperte in primavera dalla Procura di Marsala, sul sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004.

Nelle intercettazioni si sente chiaramente la 58enne, madre di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, pronunciare quella frase abbassando la voce. Per le parti civili è possibile che si riferisse proprio al sequestro della bimba: il “Giuseppe” di cui parla la Corona non è stato identificato. Su questa intercettazione, ma anche su altre, punta l’opposizione delle parti civili (Piera Maggio e Piero Pulizzi, genitori di Denise, rispettivamente rappresentati dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Piero Marino) alla richiesta di archiviazione avanzata a settembre dalla Procura di Marsala dell’inchiesta che vede coinvolti, oltre ad Anna Corona, già processata per sequestro di minore e assolta in tutti i gradi di giudizio, anche altre tre persone.

E cioè il 53enne mazarese Giuseppe Della Chiave e i coniugi romani Antonella Allegrini, di 63 anni, e Paolo Erba, di 71. Gli ultimi due indagati solo per false dichiarazioni al pm. L’opposizione alla richiesta di archiviazione, su cui il gip di Marsala sarà chiamato a decidere il prossimo 23 novembre, è stata formulata soltanto per Anna Corona. Quest’ultima, per altro, racconta una testimone, avrebbe detto: “A picciriddra morse” (“la bambina è morta”, ndr), aggiungendo: “A Piera le si deve bruciare il cuore“. Sulla base di questi ed altri elementi, le parti civili chiedono la prosecuzione delle indagini preliminari sulla scomparsa di Denise.