La coltivazione della terra si sta rivelando un valido strumento per favorire l’inclusione sociale. Si tratta di un modo di fare impresa basato sulle relazioni, per coniugare la produzione agroalimentare con servizi per la comunità.

Esistono attività pensate per le persone con diverse forme di disagio o disabilità che promuovono inclusione lavorativa, sociale, terapeutica. Alcune di queste aziende, a conduzione familiare o nate per volontà di associazioni o gruppi di piccoli imprenditori, che hanno sposato questa causa si trovano anche sulla piattaforma GoFundMe, dove iniziative di questo tipo cercano sostegno economico per essere realizzate o per mantenersi in vita e garantire continuità.

Una storia di riscatto ambientale e di contrasto all’inquinamento è quella che viene dalla periferia di Padova, un gruppo di cittadini, il circolo Wigwan “Il Presidiosta cercando di rigenerare un parco abbandonato e ha aperto una raccolta fondi. La zona un tempo legata all’agricoltura, oggi è una grande zona industriale: “Noi cittadini ci mettiamo il nostro volontariato e cerchiamo di far vivere il parco – spiegano i promotori della campagna – sistemeremo tutti i vialetti e pianteremo quaranta alberi da frutto, per creare un parco più bello e utilizzabile per tutti”.

La Petite Ferme du Bonheur è un’associazione onlus e un’azienda agricola che lavora insieme per l’inclusione sociale e lavorativa di ragazzi con disabilità. Da anni sviluppa progetti sia agricoli che sociali. Ora chiede un aiuto per portare avanti la visione e le attività che altrimenti resterebbero incompiute. “Siamo riusciti ad assumere quattro ragazzi disabili (una delle quali è nostra sorella) e insegnargli come si allevano capre, pecore, alpaca e asini e come si producono formaggi, salumi e miele, riconoscendogli uno stipendio, per dare dignità al loro lavoro” spiegano dall’associazione.

Valorizzare le potenzialità terapeutiche dell’agricoltura sociale è l’obiettivo del ranch delle donne, una fattoria sociale piemontese dedicata alle pazienti ginecologiche affette da patologie oncologiche, croniche, oltre che alle vittime di abuso e alle loro famiglie/caregiver. “Si configura come uno spazio per favorire un percorso di cura e rinascita interiore, tramite la socializzazione e attività concrete”, raccontano i promotori della campagna.

GoFundMe viene utilizzato anche per fronteggiare le emergenze con cui spesso queste attività si trovano a fare i conti, problemi dovuti al cambiamento climatico: così Paola Baldini ha aperto una campagna per aiutare la fattoria La Rebecca di Castiglione dei Marchesi (Fidenza) a rimettersi in piedi dopo che una grandinata devastante ha distrutto i ricoveri dei 150 animali che avevano precedentemente salvato e che accudiscono con tanto lavoro e dedizione.

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