Hugo Armando Carvajal, El Pollo, ex capo dell’intelligence venezuelana, con le sue dichiarazioni ha riaperto la vicenda dei presunti 3,5 milioni di euro in contanti che nel 2010 sarebbero arrivati a Gianroberto Casaleggio. Il figlio Davide lo ha denunciato, gli inquirenti - scrive La Stampa - hanno inviato a Madrid un ordine di investigazione europeo per poterlo ascoltare
La Procura di Milano ha inviato a Madrid un ordine di investigazione europeo per poter sentire Hugo Armando Carvajal, El Pollo, ex capo dell’intelligence venezuelana quando governava Hugo Chavez e all’inizio del governo di Nicolas Maduro. Per evitare l’estradizione negli Stati Uniti, Carvajal in Spagna ha iniziato a fornire dichiarazioni sui finanziamenti illeciti del regime di Caracas: davanti ai giudici spagnoli ha citato partiti di sinistra di vari Paesi, tra cui anche il Movimento 5 stelle. Le sue parole hanno riaperto una vicenda che era già finita al centro di un’inchiesta pubblicata nel giugno 2020 dal quotidiano spagnolo Abc, corredata da un documento attribuito all’intelligence chavista. Davide Casaleggio aveva querelato il media, mentre dopo le parole di Carvajal il figlio di Gianroberto ha ribadito la totale estraneità ai fatti del padre e denunciato l’ex capo degli 007.
Ormai oltre un anno fa, la Procura di Milano aveva appunto aperto un fascicolo sui presunti 3,5 milioni di euro in contanti che nel 2010 dal Venezuela sarebbero arrivati al fondatore Gianroberto Casaleggio. Si indaga per finanziamento illecito e riciclaggio. La Stampa riporta che gli inquirenti hanno già ascoltato il giornalista spagnolo che firmò l’inchiesta, ma ora vogliono sentire anche El Pollo. Tra il cronista e l’ex capo degli 007 che si trova attualmente in Spagna ci sarebbero stati anche dei contatti: da qui l’ordine di investigazione europeo dei pm milanesi, al quale la Spagna non ha ancora risposto.
Le dichiarazioni di Carvajal al giudice spagnolo Manuel García-Castellón sono contenute in una lettera pubblicata dal sito Okdiario. I togati spagnoli però stanno analizzando la sua versione, anche tenendo conto della posizione giudiziaria del presunto testimone che, ricavandosi un ruolo chiave in un’inchiesta sui finanziamenti di Caracas alle forze politiche straniere, tra cui una spagnola, potrebbe almeno rimandare la sua estradizione negli Stati Uniti. Nel suo racconto l’ex uomo dei servizi di Chavez si è soffermato anche sui presunti rapporti con il M5s, sostenendo di conoscere perfettamente il caso e indicando in Gianroberto Casaleggio, fondatore del Movimento insieme a Beppe Grillo e creatore della piattaforma Rousseau, l’anello di congiunzione tra la formazione e il governo venezuelano. E ha confermato la cifra di 3,5 milioni di euro già fatta circolare da Abc.
Secondo quanto aveva riportato il quotidiano spagnolo, la vicenda risalirebbe al 2010, un anno dopo la nascita del M5s. In base al documento classificato dai servizi segreti, l’attuale presidente Nicolas Maduro, allora ministro degli Esteri di Chavez, avrebbe spedito una valigetta con 3,5 milioni di euro al consolato con sede nel centralissimo corso Europa e in particolare al console venezuelano a Milano Gian Carlo Di Martino. Soldi consegnati, secondo Abc, dal console Gian Carlo Di Martino a Casaleggio, scomparso nel 2016. Il console aveva smentito tutto: “Non è mai successo, è tutto falso quello che è stato scritto”.
AGGIORNAMENTO – Precisiamo che l’inchiesta penale avviata dalla Procura di Milano sui presunti fondi venezuelani arrivati al Movimento 5 stelle e scaturita dall’articolo pubblicato dal quotidiano spagnolo Abc il 15 giugno 2020, è stata poi archiviata. Inoltre, la società editrice del quotidiano ed il giornalista autore di quell’articolo sono stati condannati a risarcire il figlio di Gianroberto, Davide Casaleggio, che aveva intentato una causa per diffamazione nei loro confronti. Nella sentenza della Corte d’Appello di Milano, in particolare, si legge che l’articolo si basava su un “documento”, di presunti servizi segreti venezuelani, “poi risultato falso”.