Nel 2020 le pensioni di anzianità, vecchiaia e reversibilità, sommate alle prestazioni assistenziali come pensioni di inabilità, assegni per gli invalidi civili e indennità di accompagnamento e alle rendite per malattie professionali e infortuni sul lavoro, sono state in totale 22,7 milioni per una spesa complessiva di 307 miliardi. I beneficiari sono 16 milioni, il 3,8% in più rispetto al 2019: oltre il 30% riceve più di un trattamento. L’importo medio è di 19.181 euro annui. Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sulle pensioni di ottobre, da cui emerge che il 59,9% delle pensioni ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro ma, vista la possibilità di cumulo, la quota di pensionati con reddito al di sotto di questa soglia è più bassa: sono circa 5,3 milioni, pari al 33,4%. Nella fascia degli assegni più alti, superiori a 4mila euro al mese, ci sono al contrario 585mila pensionati (il 3,6% del totale) con redditi per oltre 40 miliardi complessivi (il 13,2% del totale). Nelle classi di importo mensile più elevate si concentrano le pensioni di vecchiaia, anzianità o anticipate.
La maggioranza dei pensionati sotto i 1.000 euro sono donne (3,4 milioni). Le donne del resto sono la maggioranza dei pensionati (52%) ma ricevono solo il 44% del reddito da pensione complessivo. Nel 2020 hanno percepito in media 16.233 euro a fronte dei 22.351 medi degli uomini con una differenza del 27%. Alle donne sono stati erogati nell’anno 134.919 milioni di euro complessivi di pensione e a fronte dei 172.771 degli uomini. Nel complesso l’Inps ha erogato per pensioni nel 2020 307,69 miliardi di euro. Dall’analisi delle differenze tra uomini e donne emerge anche che le classi di reddito pensionistico oltre i 1.500 euro mensili sono “popolate” più da maschi (56,3%) che da femmine (34,9%).
Al Nord importi medi più elevati – Oltre la metà della spesa pensionistica nel 2020 è andata ai pensionati del Nord, dove c’è un maggior numero sia di pensioni (47,3%) sia di pensionati (47,8% del totale). Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+7,1 punti percentuali rispetto alla media nazionale). I pensionati del Nord percepiscono in media redditi pari a 20.723 euro a fronte dei 17.065 percepiti in media nel 2020 dai pensionati del Sud (20.640 euro medi al Centro). I residenti al nord che ricevono compresi tra 1.500 e 2.000 euro mensili superano di circa 7 punti percentuali quelli del Mezzogiorno e di circa 3 punti quelli del Centro. Al Sud il numero dei pensionati con redditi pensionistici sotto i 500 euro mensili rappresenta il 13,8%, nel Centro il 9,4% e nelle regioni settentrionali il 7,1%. Il distacco si accentua se si osservano i pensionati con redditi pensionistici compresi tra 500 e 1.000 euro mensili che nel Mezzogiorno sono pari al 27,6%, quota che scende al 21,2% nelle regioni del Centro e ancora al 19,2% in quelle settentrionali.
I trattamenti di vecchiaia sono i più diffusi – Venendo alle tipologie di assegno, il gruppo più numeroso di pensionati è quello dei titolari di pensioni di vecchiaia: sono 11.168.031. Tra questi il 27,9% è anche titolare di altri trattamenti. I titolari di invalidità previdenziale sono circa 1 milione e poco meno della metà (il 49,6%) cumula pensioni di tipo diverso. Altri 4,3 milioni hanno le cosiddette pensioni ai superstiti (reversibilità) e tra questi il 67% percepisce anche altri trattamenti. I beneficiari di prestazioni di tipo assistenziale sono poi circa 3,6 milioni e tra loro oltre il 50% è titolare anche di prestazioni diverse, soprattutto previdenziali. I titolari di rendite di tipo indennitario infine sono 668.801 di cui la grande maggioranza (il 72,4%) cumula con altri tipi di prestazione previdenziale o assistenziale.
I primi nove mesi 2021 – Nei primi nove mesi di quest’anno sono state liquidate 268.599 pensioni con decorrenza nell’anno e tra queste 124.246 (il 46,26%) erano anticipate rispetto all’età di vecchiaia (67 anni). Il dato risente anche delle pensioni di invalidità (19.004) e di quelle ai superstiti (30.046). Le sole pensioni di vecchiaia (95.303) sono di meno rispetto a quelle liquidate prima dei 67 anni. L’importo medio delle pensioni liquidate è di 1.456 euro ma quello dei trattamenti anticipati, basati su più anni di contributi in media, è di 2.109 euro.