A poco più di un mese dalle dimissioni “forzate” l’ex governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, accusato di undici casi di molestie, dovrà rispondere del reato di crimini sessuali presentandosi in Tribunale ad Albany (Stato di New York) per rispondere del palpeggiamento di una donna. Il politico, secondo l’accusa, avrebbe messo una mano sotto la camicetta di una assistente il 7 dicembre 2020. La citazione non nomina la persona la donna, ma Cuomo era stato pubblicamente accusato di questo fatto. L’ufficio del procuratore distrettuale della contea, David Soares, ha rilasciato una dichiarazione sostenendo che è stato sorpreso dal deposito di questa denuncia. Il quotidiano Times Union ha citato funzionari, coperti da anonimato, che hanno affermato che la citazione era stata emessa “prematuramente” prima che fosse stata presa una decisione definitiva, ma a Cuomo viene ordinato di comparire alle 14.30 del 17 novembre.
L’avvocato di Cuomo, Rita Glavin, ha dichiarato che il politico non ha mai aggredito nessuno e che è stata una procedura inappropriata. “Lo sceriffo non ha nemmeno detto al procuratore distrettuale cosa stava facendo. Ma il comportamento non è una sorpresa visto la sua conferenza stampa del 7 agosto in cui ha sostanzialmente dichiarato colpevole il governatore prima di fare un’indagine e la fuga di informazioni del gran giurì da parte del suo ufficio. Questa non è un’applicazione professionale della legge: questa è politica”.
Il reato di palpeggiamento è punibile a New York con un massimo di un anno di carcere e fino a tre anni di libertà vigilata, con discrezionalità del tribunale nell’imporre pene minori inclusa la non reclusione. Cuomo ha categoricamente negato di aver toccato la la donna: “Dovrei perdere la testa per fare una cosa del genere”. L’avvocato della donna, Brian Premo, ha dichiarato in una dichiarazione al Times Union di non essere stata consultata in merito alla denuncia penale. “La mia cliente ha inteso che l’ufficio del procuratore distrettuale era d’accordo con il dipartimento dello sceriffo che avrebbe condotto una valutazione approfondita, imparziale e apolitica del caso, e solo dopo il completamento delle indagini, avrebbe parlato con la mia cliente per consentire lei a prendere una decisione informata sul fatto che avrebbe proceduto come vittima nel caso. Come l’ufficio del procuratore distrettuale, è stata informata di questo recente deposito attraverso i media.”
Mondo
Andrew Cuomo, citato in Tribunale ad Albany per un palpeggiamento. Ma né il pm né la donna che lo ha denunciato erano informati
L'ex governatore di New York, che si è dimesso due mesi fa perché accusato di molestie da undici donne, è stato citato in Tribunale ad Albany. Il politico ha sempre negato le accuse. L'avvocato: "Questa è politica"
A poco più di un mese dalle dimissioni “forzate” l’ex governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, accusato di undici casi di molestie, dovrà rispondere del reato di crimini sessuali presentandosi in Tribunale ad Albany (Stato di New York) per rispondere del palpeggiamento di una donna. Il politico, secondo l’accusa, avrebbe messo una mano sotto la camicetta di una assistente il 7 dicembre 2020. La citazione non nomina la persona la donna, ma Cuomo era stato pubblicamente accusato di questo fatto. L’ufficio del procuratore distrettuale della contea, David Soares, ha rilasciato una dichiarazione sostenendo che è stato sorpreso dal deposito di questa denuncia. Il quotidiano Times Union ha citato funzionari, coperti da anonimato, che hanno affermato che la citazione era stata emessa “prematuramente” prima che fosse stata presa una decisione definitiva, ma a Cuomo viene ordinato di comparire alle 14.30 del 17 novembre.
L’avvocato di Cuomo, Rita Glavin, ha dichiarato che il politico non ha mai aggredito nessuno e che è stata una procedura inappropriata. “Lo sceriffo non ha nemmeno detto al procuratore distrettuale cosa stava facendo. Ma il comportamento non è una sorpresa visto la sua conferenza stampa del 7 agosto in cui ha sostanzialmente dichiarato colpevole il governatore prima di fare un’indagine e la fuga di informazioni del gran giurì da parte del suo ufficio. Questa non è un’applicazione professionale della legge: questa è politica”.
Il reato di palpeggiamento è punibile a New York con un massimo di un anno di carcere e fino a tre anni di libertà vigilata, con discrezionalità del tribunale nell’imporre pene minori inclusa la non reclusione. Cuomo ha categoricamente negato di aver toccato la la donna: “Dovrei perdere la testa per fare una cosa del genere”. L’avvocato della donna, Brian Premo, ha dichiarato in una dichiarazione al Times Union di non essere stata consultata in merito alla denuncia penale. “La mia cliente ha inteso che l’ufficio del procuratore distrettuale era d’accordo con il dipartimento dello sceriffo che avrebbe condotto una valutazione approfondita, imparziale e apolitica del caso, e solo dopo il completamento delle indagini, avrebbe parlato con la mia cliente per consentire lei a prendere una decisione informata sul fatto che avrebbe proceduto come vittima nel caso. Come l’ufficio del procuratore distrettuale, è stata informata di questo recente deposito attraverso i media.”
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Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Credo" che di una riforma della responsabilità civile dei magistrati "si debba discutere all'interno della maggioranza, attualmente non ne stiamo discutendo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno.
Roma, 9 gen (Adnkronos) - Il viaggio a Mar a lago da Donald Trump "era una idea nata durante l'incontro avuto a Parigi. Era occasione, è stata occasione, per confermare un rapporto che si annuncia molto solido, non so se dire privilegiato" e "l'accoglienza è stata al di là delle aspettative". Lo ha detto Giorgia Meloni.
"Italia e Stati Uniti hanno rapporti saldi, questo indipendentemente dal colore dei governi. Io ho avuto un ottimo rapporto con l'amministrazione democratica e con Biden, uno scenario in cui alla guida ci sono due leader conservatori può rafforzare la convergenza. Sarebbe anche un valore aggiunto non solo per l'Italia ma per l'Europa", ha spiegato la presidente del Consiglio.
"Dopo di che a Mar a lago abbiamo parlato del quadro generale senza entrare nello specifico dei singoli dossier, le regole degli Stati Uniti su questo sono rigide. Poi dopo il 20 entreremo nel merito dei vari dossier", ha detto ancora Meloni.
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - Il Presidente d'Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, verrà ricevuto domani alle 10 al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Poi avrà un incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Roma, 9 gen (Adnkronos) - "Confermo l'invito e mi farebbe piacere esserci, chiaramente lo sto valutando sulla compatibilità di agenda con le moltissime cose che dobbiamo fare. Ma se riesco, volentieri partecipo". Lo ha detto Giorgia Meloni a proposito della cerimonia di insediamento di Donald Trump il 20 gennaio prossimo.
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Penso che quella di Fratelli d'Italia sia un'opzione che deve essere tenuta in considerazione" per la candidatura del centrodestra alla presidenza della Regione Veneto. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di inizio anno. "Penso però -ha aggiunto la premier- che di queste vicende si debba discutere con grande serenità con gli alleati, ed è quello che faremo. Ci saranno diverse elezioni regionali quest'anno, ampie, importanti, delicate, abbiamo già cominciato a parlarne con Matteo Salvini, con Antonio Tajani, con gli altri e continueremo a farlo".
"Non penso che su questo il dibattito per il tramite della stampa aiuti, perchè alla fine, come abbiamo sempre fatto, valutiamo su ogni regione quelle che sono le condizioni migliori e su quelle operiamo. Chiaramente l'obiettivo è vincere le elezioni, cercare di dare ai cittadini di queste regioni quella che crediamo sia la proposta migliore".
"Però io ragiono così, non ho mai amato, e non lo faccio neanche adesso, il fatto che ci si dica per il tramite della stampa 'io, io', non è il modo giusto di procedere. Quindi -ha concluso Meloni- parleremo prima noi e poi lo comunicheremo alla stampa una volta che lo abbiamo deciso".
Roma, 9 gen. (Adnkronos/Labitalia) - In un Paese che invecchia e si riduce a causa della crisi demografica, cambia il rapporto degli italiani con il lavoro e in particolare le aspettative dei giovani, ma cambiano anche le prospettive previdenziali specialmente dei cosiddetti boomer che vorrebbero continuare a lavorare anche oltre l’età di pensionamento. E quanto emerge dal secondo report dell’Osservatorio Enpaia-Censis del mondo agricolo nel quale si evidenzia come se da una parte l’innalzamento dell’età di pensionamento viene vissuto nel 65,1% dei casi come “una costrizione alla libertà individuale” (che arriva al 69,6% nella fascia dei 35 ai 64 anni), dall’altra una quota ancora più ampia degli italiani (circa il 70%) afferma che si debba consentire ai pensionati, se vogliono, di continuare a lavorare (percentuale che sfiora l’80% tra gli over 64) .
Una richiesta – viene sottolineato nel report – coerente con la struttura demografica di una società che invecchiando si fa longeva e che deve essere accompagnata da un sistema integrato e coerente di misure di active ageing, permettendo ai più anziani di essere attivi nei diversi ambiti della sfera sociale, mercato del lavoro incluso, senza che l’età sia un fattore discriminante.
Il report, spiega il direttore generale di Enpaia Roberto Diacetti, “fotografa un’Italia dove il 92% degli occupati non disdegnerebbe avere più libertà di scelta per quanto riguarda l’età di pensionamento, con una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro, quindi con la possibilità di poter andare in pensione un po’ prima con delle penalizzazioni ridotte, ma anche di poter restare al lavoro più a lungo, oltre l’età pensionabile”. Ma nel nostro Paese, aggiunge Diacetti, "abbiamo un enorme problema costituito da salari troppo bassi che impatta negativamente anche sulle future pensioni oltre che sulla domanda interna". Perciò, conclude il Dg di Enpaia, "l’idea di rinunciare a una minima quota di dividendi da parte delle imprese per aumentare le retribuzioni, merita una riflessione seria".
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Ascolto sempre con grande attenzione le parole di Papa Francesco che ringrazio: quello che dice sull'amnistia è contenuto nella bolla di indizione del Giubileo e quindi è rivolto ai Governi di tutto il mondo, non è una questione che riguarda specificatamente l'Italia", che "in ogni caso intende la sua parte per garantire condizioni migliori a chi deve scontare una pena in Italia". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno.
"La mia idea -ha aggiunto la premier- non è che questo si debba fare adeguando il numero dei detenuti o i reati alla capienza delle nostre carceri, ma penso che quello che dobbiamo fare è adeguare la capienza delle nostre carceri alle necessità. Questo fa uno Stato serio ed è la ragione per la quale nelle scorse settimane abbiamo nominato un commissario straordinario all'edilizia penitenziaria, che ha l'obietivo di realizzare settemila nuovi posti in tre anni a partire dal 2025".
"Secondo me il modo serio di risolvere questa questione non è con le amnistie, con gli indulti, con gli svuotacarceri, con quello che abbiamo visto in questi anni, è un altro: da una parte ampliare la capienza delle nostre carceri. Poi parallelamente stiamo lavorando per rendere più agevole il passaggio dei detenuti tossicodipendenti in comunità e molto spesso cerchiamo di intensificare il numero degli accordi con gli altri Paesi che consentono alle persone straniere che sono condannate in Italia di scontare la pena nel Paese d'origine. Questo -ha concluso Meloni- è il modo con il quale si garantisce un sistema carcerario più dignitoso per i detenuti".