Un “furto di democrazia”. Questa l’accusa del partito Potere al Popolo, che lamenta l’esclusione di un proprio consigliere a vantaggio di una consigliera di Forza Italia, nonostante avesse raccolto meno voti. Succede a Bologna, nel quartiere S.Donato-S.Vitale, zona nord-est del capoluogo emiliano. “Quel seggio spetta a noi, l’assemblea è illegittima”, sono i concetti espressi dai militanti di Pap, che mercoledì 27 hanno manifestato le proprie ragioni in occasione del primo (contestato) consiglio di circoscrizione, presso la casa di quartiere Nello Frassinetti. Cartelli, striscioni e faccia a faccia che per un’ora hanno determinato la sospensione del consiglio, poi svoltosi regolarmente alla presenza anche del sindaco di Bologna Matteo Lepore. Il quale, pressato dai militanti di Potere al Popolo, ha ribadito la necessità di seguire le vie ordinarie – ovvero ricorso al Tar – per far riconoscere quello che a tutti sembra un errore nella proclamazione degli eletti.

Una vicenda nata alle ultime elezioni comunali, avvenute domenica 3 e lunedì 4 ottobre, che hanno consegnato la vittoria al primo turno al centrosinistra. E le chiavi di Palazzo D’Accursio al neosindaco del Pd Lepore, con il 61,9%. Nessun eletto al Consiglio comunale per Potere al Popolo, nonostante la crescita rispetto alle elezioni Regionali. Nemmeno la candidata sindaca Marta Collot, portavoce nazionale del partito di sinistra radicale – ruolo che condivide con il napoletano Giuliano Granato – fermatasi al 2,49%. Nei quartieri, però, Pap contava due eletti. Tra loro, Stefano Cimato, in arte Steno, leader del gruppo musicale oi! Nabat, nel quartiere popolare S.Donato-S.Vitale, che comprende il rione Pilastro. A sorpresa, però, dalla proclamazione del tribunale non è risultato eletto il candidato di Pap. Al suo posto è entrata, come ultima degli eletti, Costanza Bendinelli di Forza Italia, che su Twitter si rammaricava per non aver ottenuto il seggio, dando per scontata la sconfitta. Eppure, dopo le proteste e l’accesso agli atti (presso l’ufficio elettorale e la segreteria generale) di Potere al Popolo, il conteggio assegna 1418 voti a Potere al Popolo, 1235 a Forza Italia.

Un caso, ormai, nella città felsinea. Che, a quanto pare, non può essere risolto senza una pronuncia del giudice amministrativo. “Abbiamo fatto ricorso al Tar – raccontano gli attivisti di Pap – e un reclamo agli uffici istituzionali del consiglio di quartiere, che consideriamo illegittimo”. Il primo consiglio serale, però, non è stato rinviato, come auspicato: “Ci è stato detto che, nonostante l’errore, non si può arrivare in ritardo all’approvazione dei bilanci”. E ora? Si attende l’esito del ricorso, che però comporta costi non indifferenti. Si stima intorno ai 5mila euro in totale. Ecco perché Pap chiederà formalmente al Comune di Bologna di coprire le spese, oltre ad avviare una raccolta fondi pubblica.

Al di là del cantante dei Nabat Steno, molto conosciuto in città anche come fondatore dell’associazione Vecchio Son, Potere al Popolo è riuscito ad avere un eletto in uno dei quartieri considerati più popolari: Navile, che comprende la Bolognina, il quartiere della storica Svolta. Proprio lì, un tempo quartiere operaio, oggi multietnico e popolare, si trovano il Barnaut e il circolo Granma, quartier generale di Potere al Popolo.

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