Le leggi hanno un ruolo fondamentale nel facilitare la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Sono "un linguaggio comune che consente qualità e compatibilità a tutti gli utilizzatori - si legge nella Call to action- Le tecnologie digitali possono assicurare un futuro sostenibile, equo e prospero”
Utilizzare le norme internazionali esistenti per contribuire a uno sviluppo sostenibile. È questo l’obiettivo della Call to Action di Uni (Ente Italiano di Normazione) e Cei (Comitato Elettrotecnico Italiano). Elaborata durante l’evento “G20 Standardisation organisations contributing to sustainability goals” – organizzato sotto gli auspici della Presidenza italiana del G20 – richiedendo a tutti i Paesi di collaborare per il rispetto degli Accordi di Parigi del 2015, con parole d’ordine Pianeta e Prosperità.
Le leggi possono avere un ruolo fondamentale nel facilitare la ripresa della sostenibilità a livello economico, sociale e ambientale. Sono infatti “un linguaggio comune che consente qualità e compatibilità a tutti gli utilizzatori – si legge nell’invito dei vertici della normazione – Le tecnologie digitali che operano in modo sicuro ed efficiente a vantaggio della società possono assicurare un futuro sostenibile, equo e prospero”. Per formulare la Call to Action, Uni e Cei, insieme a Iec (International Electrotechnical Commission), Iso (International Organization for Standardisation) e Itu (International Telecommunication Union), hanno approfondito questi temi nel convegno “Policy making in modern times” – la politica in tempi moderni – e le soluzioni a disposizione per superare le prossime sfide di sostenibilità in “Transforming our world: International standardization for people, planet, and prosperity”. Le priorità per la legislazione internazionale – è emerso – sono il cambiamento climatico, l’energy management a livello mondiale, la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e lo sviluppo delle infrastrutture elettriche, energetiche ma soprattutto digitali per colmare il gap tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo.
“Il lavoro della normazione internazionale e della valutazione di conformità supporta la costruzione di un mondo più sostenibile e inclusivo e spiana la strada verso un’economia circolare che si prenda più cura delle risorse – ha sottolineato Philippe Metzger, Segretario Generale Iec – Sono strumenti potenti, che posso aiutare i governi e le organizzazioni regolatorie a trasformare le politiche in azioni. Per noi – ha concluso – significa supportare la realizzazione di una “società elettrica” in un’economia a zero emissioni, che possa garantire la prosperità grazie all’accesso universale all’energia a buon mercato, prodotta da fonti sostenibili e rinnovabili”.
“Il mondo sta affrontando sfide senza precedenti e ora più che mai c’è bisogno di cooperazione e collaborazione a livello internazionale – ha dichiarato il Segretario Generale Iso, Sergio Mujica. Gilles Thonet, Deputy to the General Secretary Iec, ha affermato invece: “Il ruolo degli standard è di creare efficienza, sicurezza e sostenibilità“. Il direttore dell’Itu (Telecommunication Standardization Bureau), Chaesub Lee enfatizza “l’importanza di dare a ognuno la possibilità di partecipare alla decisione su quanto le nuove tecnologie saranno incluse nel nostro futuro. Le norme internazionali sono degli impegni volontari a lavorare insieme secondo nuove modalità, ci devono aiutare a garantire che l’innovazione nell’interesse della sostenibilità sia universalmente condivisa – ha spiegato poi – La trasformazione digitale sta accelerando e creando convergenza tra settori industriali diversi e responsabilità delle autorità regolatorie competenti. Dobbiamo continuare a confrontarci per chiarire i rispettivi contributi”.