L'imprenditrice digitale ha quindi pubblicato il video delle esultanze delle forze politiche di centrodestra nell'aula del Senato dopo l'esito del voto, con i senatori che hanno apertamente osteggiato la discussione sul Ddl, rendendo di fatto impossibile una legge contro le discriminazioni, che applaudivano e facevano cori da stadio
“Siamo governati da pagliacci senza palle”. Così tuona Chiara Ferragni su Instagram, commentando l’affossamento del disegno di legge Zan contro l’omotransfobia in Senato. L’imprenditrice digitale ha quindi pubblicato il video delle esultanze delle forze politiche di centrodestra nell’aula del Senato dopo l’esito del voto, con i senatori che hanno apertamente osteggiato la discussione sul Ddl, rendendo di fatto impossibile una legge contro le discriminazioni, che applaudivano e facevano cori da stadio: “E queste persone che dovrebbe tutelare i nostri diritti esultano così quando viene affossato il ddl Zan. Schifo“.
Poi ancora: “Con esso ogni speranza di diventare un paese normale, civile, che tutela le minoranze dai violenti e non, come da oggi continuerà ad essere, i violenti dalle sanzioni”, aggiunge la nota influencer che assieme al marito si era più volte schierata pubblicamente sui social in sostegno della bozza di legge. “Il senato ha appena votato a maggioranza in favore della tagliola, cioè di quella procedura che esiste solo in Senato e che consente di evitare la discussione di una legge – ha incalzato -. Lo hanno fatto. Hanno votato per impedire, dopo anni di discussioni, la discussione finale. L’ultimo passo. Quello che avrebbe portato a termine un cammino di civiltà che aveva superato tutti gli ostacoli. Tutti. Tranne questo che ha funzionato”.
“Ha funzionato perché le destre, seppure in minoranza, hanno potuto contare sulle assenze di Italia Viva. In primis di Matteo Renzi, oggi, pare, in Arabia Saudita. E ha funzionato grazie al voto segreto che ha permesso a dei vigliacchi e ipocriti – prosegue Chiara Ferragni – di uccidere a pochi centrimentri dall’arrivo la migliore legge che l’Italia potesse avere per tutelare le vittime di omofobia. Hanno vinto loro. E fuori dall’aula hanno vinto i violenti, i picchiatori, gli odiatori. Tutti coloro che temevano di dover pagare un prezzo più alto per i propri crimini. Hanno vinto loro – conclude – ha perso la civiltà”.