“Avevamo questo disegno di legge Zan che afferma che ognuno può amare chi gli pare e non deve essere insultato, bullizzato, svilito perché è una donna che ama una donna, un uomo che ama un uomo. Io l’ho sempre pensata così ancor prima del deputato Zan”: in apertura di puntata nel programma che conduce su Radio 101 insieme a Carlotta Quadri, Maurizio Costanzo ha affrontato senza mezzi termini, com’è abituato a fare, l’affossamento del Ddl Zan al Senato. Ancora: “Siccome sono riusciti con i franchi tiratori – che se lo tirassero dove dico io – nel segreto dell’urna a far cadere questo disegno di legge, dovremo aspettare altri sei mesi per essere un po’ più civili. Caro Presidente Mattarella, nell’ultimo periodo della sua presidenza si renda conto di quanto incivile è questo Paese”. E qualche momento per spiegare come da sempre il giornalista sia dalla parte dei diritti delle persone: “Quando io nel 1982 ho cominciato il Costanzo Show la prima ospite era Eva Robin’s. Io spiegai com’era e cioè dalla cintola in su donna e dalla cintola in giù uomo e Paolo Villaggio che era ospite disse subito che era innamorato perdutamente di Eva Robin’s. Umberto Bindi dichiarò da me la sua omosessualità piangendo, lo ricorderò finché campo. Io finché continuerò a fare il Costanzo Show continuerò a dire queste cose, ed è proprio questo che mi ha portato un sacco di giovani che seguono il programma, che seguono la modernità”.