Cgil, Cisl, Uil avviano un percorso di mobilitazione con assemblee sui posti di lavoro, iniziative e manifestazioni regionali, “per sostenere le proposte e le piattaforme presentate al Governo in questi mesi e nell’incontro del 26 ottobre alla presidenza del Consiglio” e “per modificare il tal senso la misure previste in legge di stabilità”. Lo annunciano le sigle sindacali in una nota precisando che “le iniziative si svolgeranno a partire dal deposito della legge di stabilità in Parlamento”.
Le iniziative di mobilitazione, cui parteciperanno le segreterie generali e confederali di Cgil, Cisl e Uil “avranno momenti di verifica entro il mese di novembre per rafforzare e ricalibrare se necessario le iniziative di mobilitazione , non escludendo iniziative nazionali” . Le modalità organizzative “su questo schema saranno determinate dalle strutture confederali regionali e dalle categorie” , viene puntualizzato e “il percorso sarà sottoposto alla discussione degli organismi dirigenti dei sindacati nei prossimi giorni” . Presentando i contenuti della manovra nella conferenza stampa di giovedì scorso il presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato di non attendersi la proclamazione di uno sciopero generale in risposta alla legge di bilancio. “Sarebbe strano, ha affermato Draghi, considerata la disponibilità del governo al dialogo”.
“La legge di stabilità risente nei contenuti del mancato dialogo e confronto con le parti sociali. Per questo abbiamo dichiarato la nostra insoddisfazione. Abbiamo espresso un giudizio negativo e stiamo sollecitando un confronto con il Governo, cui abbiamo detto che bisogna cambiare queste misure e farlo subito”. Lo ha detto oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea pubblica di Confindustria Calabria. “In questo provvedimento – ha aggiunto Sbarra – ci sono poche luci e molte ombre. Debole l’investimento su lavoro e occupazione, sulle risorse, sulla non autosufficienza e sugli ammortizzatori sociali. Così come non vediamo risposte sulla riduzione delle tasse”
“In queste ore, come sindacati, stiamo sollecitando il governo, riguardo la manovra, ad un confronto, in modo particolare sui temi del lavoro, del fisco e delle pensioni. Abbiamo deciso unitariamente, comunque, di avviare una campagna di mobilitazione su questi temi, con iniziative articolate sui territori”, ha spiegato Sbarra concludendo: “Chiediamo al Governo di convocarci per accompagnare in Parlamento l’approvazione definitiva della manovra, cambiandola, migliorandola e rendendola più equa, sostenibile e rispondente ai bisogni di lavoratrici, lavoratori e pensionati”. (ANSA).
“Noi con le dinamiche del sindacato non c’entriamo nulla, ma penso che proclamare lo sciopero in questo momento significa che siamo sulla strada sbagliata“, lo ha detto Carlo Bonomi a Catanzaro. “Gli italiani – ha aggiunto il presidente di Confindustria – ci chiedono altro e in particolare di stare insieme in questo momento difficile per il paese e di fare crescita perché questo significa occupazione. La strada è quella di mettersi ad un tavolo e lavorare tutti insieme”. Lo scorso 22 ottobre il vice di Bonomi, Maurizio Stirpe ha affermato che “non ci sono le condizioni per un patto sociale”.