Mario Draghi presidente della Repubblica? Per la prima volta il leader del partito di maggioranza relativa in Parlamento non esclude un possibile trasferimento del presidente del consiglio da Palazzo Chigi al Quirinale. Una novità che può infiammare la corsa al Colle quella contenuta nelle dichiarazioni di Giuseppe Conte a Lucia Annunziata. “Non possiamo escludere Draghi al Colle, quindi lavoreremo per trovare il candidato migliore e lui rientra in questa descrizione. Ma al momento è prematuro”, ha detto il leader del Movimento 5 stelle a Mezz’Ora In Più su Rai3.

Fino ad oggi la prospettiva di vedere il premier come successore di Sergio Mattarella è stata esclusa sia da Enrico Letta che da Silvio Berlusconi, ma anche da Matteo Salvini, seppur con toni diversi. Riparandosi dietro a un generico “abbiamo bisogno che Draghi faccia il premier”, i leader di Pd, Forza Italia e Lega hanno cercato di allontanare l’ipotesi del ritorno alle urne, che si concretizzerebbe in caso di elezione di Draghi al Colle. Conte, invece, non la pensa allo stesso modo: “Nella prospettiva di Draghi al Colle, se ci fossero tutte le condizioni, non dobbiamo pensare che solo per questo si vada alle urne. Non abbiamo nessuna fretta di andare a votare…”, dice l’ex premier. Che poi spiega perché non considera le elezioni anticipate come un’opzione valida: “Dobbiamo spingere al 6% di Pil, dobbiamo continuare ad attuare il Pnrr e l’avvio iniziale è fondamentale. In tutto questo, pensare di eleggere un presidente e un attimo dopo andare a votare, chiunque sia, non è nell’ordine delle cose”, ha detto Conte che poi ha aggiunto: ” Debbo essere trasparente: non anteporrò mai il mio tornaconto personale. Ma per esser chiaro, siccome mi attribuiscono la volontà di voler andare a votare, avendo un nuovo corso con nuovi organi, abbiamo bisogno di tempo, quindi non c’è neppure la fretta di andare a votare”.

A tre mesi dalla scadenza del mandato di Sergio Mattarella, dunque, le dichiarazioni di Conte aprono a uno scenario che nelle ultime settimane sembrava tramontato. Incalzato sul tema, l’ex premier dice più volte: “Penso sia ancora presto per giungere a queste conclusioni. Serve una figura di altissima caratura morale, e Draghi rientra in questa descrizione, ma devono realizzarsi varie condizioni”. Che condizioni? “E’ importante che sia tutto fatto non a vantaggio dei singoli partiti ma del paese. Farò di tutto perché il M5s dia questo contributo. E che si avvii a tempo debito, nel confronto trasparente con altre forze politiche”. Anche a costo di fare un compromesso con la destra? “Più che un compromesso con la destra, bisogna avviare un percorso di confronto con tutte le forze politiche anche con le forze centrodestra. Se vogliamo un capo di Stato di ‘alto profilo, dobbiamo fare questo”, risponde Conte. Che poi smentisce dunque una forte opposizione dei 5 stelle a Draghi: “Assolutamente no, mai accreditato questa cosa. non c’è alcun veto da parte nostra. Non è esclusa una candidatura di Draghi, ma vedremo se ci saranno le condizioni”.

Impegnato in un lavoro di rilancio dei 5 stelle, Conte non prende le distanze da quello che fu il candidato simbolo del Movimento al Colle nel 2013: Stefano Rodotà. “Se oggi fosse viva una personalità di questo tipo potrebbe essere oggetto di discussione. Non abbiamo escluso Draghi, ma non è detto. Ciò che non ha senso fare è rinchiudersi in sé stesso come in passato e poi pretendere che tutte le altre forze si confrontino”. Ospite di Annunziata, Conte ha presentato anche i suoi cinque vice che lo affiancheranno nella gestione dei 5 stelle: la vicepresidente del Senato Paola Taverna, il vice capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, il sottosegretario alla Programmazione economica e agli Investimenti Mario Turco, la viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde e il deputato Michele Gubitosa. “Ci tengo a sottolinearlo, hanno più esperienza politica di me, sono loro che mi aiuteranno”, è la frase usata dal presidente dei 5 stelle per introdurre i suoi vice.

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