Una foto immortala come siano stati smaltiti dal liceo Benedetti-Tommaseo di Venezia per decisione della preside Stefania Nociti, subentrata all'ex dirigente che li aveva voluti perché "utili a far rispettare le distanze ai ragazzi". Presentate 4 interrogazioni parlamentari. Il sottosegretario leghista all'Istruzione: "Simbolo di una stagione che per fortuna non c’è più". La replica dell'ex ministra: "Spero che dietro non ci sia la politica"
La fotografia della barca con tutte quelle sedie ammassate pronte da portare in discarica ha indignato la politica in maniera trasversale. E così si riaccende la polemica sui banchi a rotelle, dopo lo scatto che immortala come siano stati smaltiti dal liceo Benedetti-Tommaseo di Venezia per decisione della preside Stefania Nociti. Nel giro di qualche ora la vicenda è piombata in Parlamento: son pronte quattro interrogazioni a firma Lucia Azzolina e Orietta Vanin (Movimento 5Stelle); una dell’onorevole di Italia Viva Cosimo Maria Ferri e un’altra ancora di Nicola Fratoianni leader di Sinistra Italiana. E il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato dal suo profilo Facebook che presenterà un esposto alla Corte dei Conti. Con l’ex ministra pentastellata dell’Istruzione che vuole “chiarezza” sulle cause dello smaltimento.
Tutti contro tutti, insomma. E tra le voci dei parlamentari è spuntata anche quella dell’ex dirigente del liceo, ora in pensione, Concetta Franco che sulle pagine de La Nuova ha voluto chiarire la sua posizione: “Li avevo chiesti, perché essendo molto piccoli, mi sembravano più adatti per far rispettare le distanze tra i ragazzi”. Poi è arrivata la nuova dirigente Stefania Nociti che ha deciso di sbarazzarsi dei banchi ritenendoli inutili. Stiamo parlando di 42 sedute innovative: “L’ordine – ha spiegato ancora Franco – faceva parte di un piano che avevo predisposto insieme al responsabile della sicurezza per l’istituto. Piano che immagino sia stato modificato a settembre, ma sinceramente non capisco proprio perché quei banchi non siano mai stati utilizzati. Per mandare al macero del materiale serve una delibera di istituto”. Ad avviso di Franco, l’attuale dirigente “avrebbe dovuto confrontarsi con l’ufficio scolastico e con gli altri presidi, prima di prendere una decisione di questo tipo” e si dice dispiaciuta per la decisione di buttare del materiale nuovissimo “invece di ragionare su un suo possibile utilizzo, magari diverso da quello che avevo immaginato”.
Sul caso di Venezia è scattato anche lo scontro politico. Elena Donazzan, assessora regionale all’Istruzione del Veneto, non ha mancato l’occasione per ribadire che “l’acquisto dei banchi a rotelle fu un inutile spreco di denaro pubblico”. A rincarare la dose ci ha pensato il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega): “Sono il simbolo di una stagione che per fortuna non c’è più. La Lega è al governo per portare a casa risultati e per evitare che Pd e M5s possano fare disastri, come ai tempi del Governo Conte bis”. Pronta la risposta dell’ex ministra Lucia Azzolina che attraverso un video postato sui social ha voluto mettere i puntini sulle ‘i’: “Sono io ad essere molto arrabbiata per quell’immagine di spreco. È una coltellata. Va fatta chiarezza. I banchi sono stati distribuiti su richiesta delle scuole. Lo spiego per l’ennesima volta a chi vuol capire, non certo ai vari Fratelli d’Italia, Lega e Italia Viva che in queste ore vogliono solo far polemica”.
Azzolina precisa che “ci sono dirigenti scolastici che in questi mesi stanno ordinando nuovi banchi a rotelle per le loro scuole perché li ritengono utili. È stata fatta una delibera? Indaghi la Corte dei Conti. Spero che dietro non ci sia la politica”. E l’ex inquilina di viale Trastevere lancia un velato attacco: “Spero che chi ha commesso questo errore non sia stato consigliato da chi aveva interesse a fare l’ennesima polemica sempre in Veneto. Qualche legittimo dubbio ce l’ho. Sasso dice di aver avuto segnalazioni di scuole che non avrebbero chiesto quei banchi: quali sarebbero questi istituti? Cosa sta insinuando? Le chiacchiere stanno a zero. Sasso ha detto parole gravi che non lasceremo cadere nel nulla”.