La comica torinese è stata protagonista nella puntata di domenica 31 ottobre con un lungo monologo sull'affossamento del disegno di legge Zan in Senato, poi ha intrapreso uno dei suoi consueti siparietti esilaranti con il conduttore
L’affondo al Senato del Ddl Zan dei giorni scorsi poteva passare inosservato a Luciana Littizzetto? Ovviamente no! Come ogni domenica che si rispetti, la comica torinese si è ritagliata il suo momento con il tradizionale monologo nello studio di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa. E nella puntata andata in onda domenica 31 ottobre, su Rai 3, il copione è stato più che rispettato. I senatori protagonisti della cosiddetta “tagliola” sono stati i destinatari del suo intervento che mescola la solita ironia a momenti che impongono una riflessione profonda: “In quest’anno in cui l’Italia vince in tutto il mondo, anche nel mondiale di pasticceria, purtroppo perdiamo in casa e perdiamo nella gara più importante, quella di far sentire tutti uguali e tutti rispettati”, ha esordito Luciana Littizzetto.
Poi ha proseguito: “Mi spiace perché questo disegno di legge era forse pieno di imperfezioni, ma bastava mettersi d’accordo e modificarlo. E poi era una legge per dare diritti in più, per aggiungere, non per togliere, per tutelare la diversità e l’inclusione. Pillon spillava gioia da tutti i pori, aveva il farfallino spanato come una corolla di crisantemo: mancava che gli si staccasse dal colletto e gli si posasse sull’inguine come la farfallina di Belen. Ma almeno lui è coerente: è sempre stato contrario alla legge e ci ha messo la faccia. Io non sopporto quelli che dicono: ‘Ero d’accordo sul principio, ma c’era un dettaglio che non mi quadrava: io ho votato contro’. E non sto parlando di Renzi che era in Arabia Saudita, che come si sa è il faro dei diritti civili di questo pianeta: se mi chiedi due posti dove cui mi sento libera, quelli sono Amsterdam e Riyad. Io dico gli altri, quelli che hanno votato no e un minuto prima dicevano sì, quelli che sono a favore delle leggi civili solo il giorno del Gay Pride o il giorno prima delle elezioni”.
“Sentire queste discussioni – ha incalzato Luciana Littizzetto nello studio di Fazio – di fino su quel qualcosa che non quadrava mi stupisce perché quando c’è da prendere i soldi della finanziaria i senatori piazzano dentro qualunque , sui diritti invece si trasformano invece in precisetti che vanno a vedere il pelo nell’uovo con il microscopio del Cern. Le leggi già ci sono e le tutele pure, perfetto, allora facciamo una cosa rivoluzionaria: inseriamo l’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, obbligatoria anche per i più piccoli perché è da lì che parte tutto. L’unica cosa che mi consola è che in tanto la società è già più avanti di voi: quei diritti sono nella teste della maggioranza delle persone, per cui potremmo dirvi – concludendo – : ‘Carissimi, fate con comodo: noi vi aspettiamo qua’.
Il suo intervento, poi, nelle battute finali, ha lasciato spazio come sempre ai temi più leggeri. E così, dinanzi ad un Fazio fintamente imbarazzato, “Lucianina” è interrogata sul sesso: “Per far sesso a una certa età, in mancanza del Viagra, può andar bene anche cospargersi di Voltaren gel?”. E per la rubrica domande-risposte surreali, ecco l’interrogativo della Littizzetto nazionale: “Se il marito torna a casa con il colletto della camicia sporco di rossetto è meglio fregare con la candeggina o con il sapone di Marsiglia?”.