Il ricordo dei tre deceduti nella sparatoria seguita a un agguato è stata installata nei giorni scorsi sulla Route Nationale 2 che da Goma porta a Rutshuru. Per ora nessuna celebrazione ufficiale sul posto, in attesa che i familiari possano arrivare nel Paese in sicurezza
È comparsa in mezzo al verde delle piante che caratterizza quell’area della Repubblica Democratica del Congo. Un pannello a fondo bianco e caratteri neri, in francese e swahili, sul quale si riconoscono però tre nomi: Luca, Vittorio e Mustapha. Si tratta della targa commemorativa che alcuni italiani legati al Nord Kivu hanno deciso di installare nel luogo esatto dove sono stati uccisi l’ex ambasciatore italiano nel Paese, Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista Mustapha Milambo.
Il ricordo dei tre deceduti nella sparatoria seguita a un agguato è stato installato nei giorni scorsi sulla Route Nationale 2 che da Goma porta a Rutshuru. Per ora nessuna celebrazione ufficiale sul posto, come era stato proposto dalle autorità e dai ranger del Parco del Virunga, gli stessi che, intervenuti subito dopo l’agguato, avrebbero messo in fuga gli assalitori. Una cerimonia ufficiale si terrà forse in futuro, quando i familiari potranno recarsi sul posto in sicurezza.
E delle indagini sull’uccisione dei due cittadini italiani e del loro autista ha chiesto aggiornamenti anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a margine del G20 di Roma, quando ha incontrato il presidente di turno dell’Unione Africana, il congolese Félix Tshisekedi. Nulla è trapelato sulla risposta alla domanda del premier.