I tifosi della Lazio non potranno recarsi a Marsiglia in occasione della gara valida per il quarto turno di Europa League che si giocherà giovedì allo stadio Vélodrome. Lo ha deciso il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin con un’ordinanza nella quale motiva la sua scelta richiamando i “comportamenti violenti” di alcuni supporter laziali tenuti “in maniera ricorrente” in occasione delle trasferte all’estero. Parole che hanno scatenato la rabbia del club biancoceleste che chiede “un chiarimento da parte delle istituzioni francesi e una presa di posizione netta della nostra diplomazia”.

Non solo: nel testo si accenna anche alla “ripetuta intonazione di canti fascisti e all’esibizione di saluti romani” e si ricorda quanto accaduto nell’ottobre 2018, data dell’ultima sfida in terra francese fra Olympique Marsiglia e Lazio, quando quattro persone vennero “ferite da arma bianca in occasione di una rissa che coinvolse 200 tifosi”. Lo scorso 21 ottobre, in occasione della gara d’andata, le autorità italiane avevano preso una decisione simile, vietando anche la vendita dei biglietti ai residenti francesi.

Di fatto, leggendo il testo dell’ordinanza di Darmanin, si comprende come ai tifosi laziali sarà proibito l’ingresso in Francia se la destinazione finale del viaggio è Marsiglia: “Lo spostamento individuale o collettivo, con ogni mezzo, di qualsiasi persona che si definisca tifoso della Società Sportiva Lazio, o si comporti come tale, è vietato – scrive il ministro dell’Interno – tra i punti di frontiera stradali, ferroviari, portuali e aeroportuali francesi, da una parte, e il comune di Marsiglia dall’altra parte”.

La decisione del ministero dell’Interno francese “non sorprende ed è in linea con quanto già deciso dalle autorità italiane nella partita d’andata”, ricorda la S.S. Lazio in una nota. “A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell’ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni (di cui è stata data notizia anche sui tg nazionali) – aggiunge il club – La Lazio non può accettare un’offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste e alla Società stessa, che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi”. Quindi la richiesta: “Ci attendiamo quindi un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani, a prescindere dall’essere tifosi o meno e dai colori delle proprie bandiere”.

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