“Fedriga, dopo l’esplosione di contagi a Trieste, ha attaccato chi alimenta la disinformazione contro i vaccini. Bene, ma non sia ipocrita. Si rivolga in primis a Salvini ed alla Meloni che, con le loro ambiguità, hanno dato sponda a tutta la propaganda antiscientifica in Italia”: è il commento del vicepresidente M5s Michele Gubitosa, sulle parole del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, (Lega) in merito all’emergenza sanitaria e all’insorgere dei contagi in particolare a Trieste: “Bisogna partecipare alla campagna vaccinale, e rispetto a chi si prende la responsabilità di continuare a diffondere menzogne, bisogna intervenire, e dire come stanno le cose. Qualcuno, presa la laurea da virologo su Facebook, ci viene a raccontare come funzionano i vaccini. La logica brillante di chi sta manifestando contro i vaccini è ‘perché andare in auto con la cintura, se c’è un incidente mi ferisco lo stesso’. Basta”. In particolare critica la disinformazione: “La gente non si cura perché alcuni pagliacci vanno su internet dicendo menzogne, e questa ideologia folle sta offuscando alcune menti. E io, siccome dico queste cose chiaramente, ricevo continuamente minacce e insulti. Ma dobbiamo rispettare anche il personale sanitario, che dall’inizio lotta contro questa pandemia, rispettare tutte le attività economiche che hanno chiuso. Io sono stato sempre una persona dialogante, ma dopo quello che abbiamo visto è il momento della chiarezza. Il problema non sono solo i contagi nelle manifestazioni, ma i messaggi che partono da lì e che in alcuni casi fanno presa, mettendo a rischio la salute di tutti”, sottolinea. “Basta raccontare stupidaggini, basta fare danni alla salute e all’economia di questo territorio. In mezzo a una pandemia l’imbecillità non deve trovare spazio“.

Aggiunge: “Non ho paura delle minacce – ha aggiunto Fedriga – ho paura del virus, delle chiusure delle attività economiche. Se mettiamo la cintura in auto siamo sicuri al cento per cento? – ha chiesto – No, ma non per questo non la mettiamo oppure viaggiamo al buio senza fari”. Fa i complimenti al “personale sanitario che ha lottato e continua a lottare, che ha tenuto la mani dei malati quando i parenti non potevano avvicinarsi”, e sottolinea come gli sforzi fatti non possono essere vanificati dai “problemi creati non solo dalle manifestazioni ma anche dai messaggi che si diffondono”. Chiude con una richiesta: “L’appello che faccio, a tutte le persone di buon senso, è iniziare ad alzare la voce anche noi, a farci sentire. Facciamo sentire la nostra voce. La Regione farà sentire con forza la propria voce. Ora sono curioso di vedere le minacce che riceverò, ma ve lo dico: non ho paura di quattro scemi“.

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