“Gentile Sindaco, sarei tornata volentieri per il Premio per la Pace nella sua città se nel frattempo non avessi saputo che è stata negata la benemerenza ad una mia correligionaria, Adele Di Consiglio. Una donna sola, sopravvissuta alla barbarie nazifascista che ha annientato la sua famiglia come la mia. Invece è stata riconfermata la cittadinanza onoraria a Mussolini, che ha ancora molti seguaci non solo nel suo territorio, ma nell’Europa stessa”. Così la poetessa Edith Bruck in una lettera aperta al primo cittadino di Anzio, Candido De Angelis, con cui ha voluto spiegare la sua scelta di rifiutare il riconoscimento che il Comune le avrebbe dovuto assegnare il 20 gennaio 2022 in occasione del 78° anniversario dello Sbarco.

La scrittrice 90enne, alla quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è sopravvissuta ai campi di concentramento e vanta svariati riconoscimenti. Il 20 febbraio 2021 ha ricevuto a casa sua la visita di Papa Francesco e a giugno ha vinto con “Il pane perduto” il Premio Strega Giovani 2021. Per tutti questi motivi, era stata scelta come ospite d’onore nella seconda edizione dell’evento culturale istituito nel 2020 proprio dall’amministrazione De Angelis. “Io, superstite della Shoah, che da una vita scrivo e testimonio nelle scuole italiane, compito arduo e faticoso, senza l’odio verso alcuno, anzi nel nome della pace e fratellanza umana, avendo avuto la visita di Papa Francesco che mi ha chiesto perdono esteso al popolo martire, devo la fedeltà a me stessa e per la solidarietà con la signora Di Consiglio (che non conosco)”, ha scritto Bruck nella lettera. Che si conclude con questa frase: “La ringrazio ma non posso accettare il Premio per la Pace dove è in fermento la nostalgia attiva dell’epoca più vergognosa, incancellabile per chi l’ha vissuta”.

Immediata la replica di De Angelis, che ha dichiarato: “Se Edith Bruck non accetta il nostro premio, che avevamo pensato con duemila ragazzi come facciamo tutti gli anni, fa una mortificazione non a me, ma alla nostra città, medaglia d’oro al merito civile, che non meritava”. “Mussolini ha la cittadinanza onoraria dal 1924: prima di me ci sono stati tre sindaci comunisti, due socialisti, uno repubblicano, uno Ds e nessuno l’ha mai revocata”, ha spiegato il primo cittadino. Che ha aggiunto: “Questo argomento non è mai stato discusso in Consiglio comunale dal 1946 al 2021″.

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