I parlamentari del Partito democratico in Commissione di Vigilanza Rai chiedono “un chiarimento” ai vertici del servizio pubblico, ma le critiche arrivano anche da Forza Italia e da Italia Viva. La trasmissione Report di Rai 3 torna sotto accusa, questa volta per il servizio Non c’è due senza tre andato in onda lunedì sera: “Un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass“, lo definisco i deputati Pd. Mentre Andrea Ruggieri, membro azzurro della commissione di Vigilanza, parla di “lagna qualunquista“. Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, replica: “Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione di Report, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti no vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio”. Poi il Pd si affretta ad ammorbidire la sua posizione: “I parlamentari in Commissione di Vigilanza hanno espresso il timore per la diffusione della propaganda no-vax. Questa preoccupazione – spiegano fonti del Nazareno – non vuole ledere in nulla l’autonomia dei giornalisti e la libertà editoriale di cui è giusto che godano le testate del servizio pubblico”.
I parlamentari Pd chiedono al presidente e all’amministratore delegato della Rai, Marinella Soldi e Carlo Fuortes, insieme al direttore di Rai 3 Franco Di Mare, “se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziativa intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid e fino ad oggi”. Secondo i dem, infatti, il servizio di Report è “un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report“.
Altrettanto dure le accuse di Ruggieri (Forza Italia): “Mi spiace perché Report è la seguitissima trasmissione di un’azienda che dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino, e perché è un po’ come se qualcuno dicesse che medici, infermieri e altri professionisti abbiano tratto profitto dalla pandemia grazie ai molti straordinari retribuiti nell’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus”. “Sarebbe ingeneroso verso chi ha risolto un problema di tutti, anche di chi non si vuole vaccinare, e profonde sforzi (tanto il personale sanitario, quanto le case farmaceutiche) che la collettività retribuisce giustamente e volentieri”, conclude il deputato berlusconiano.
Gli attacchi di Renzi – E alle accuse si uniscono anche i deputati di Italia Viva, Raffaella Paita e Marco Di Maio, sulla scia di quanto ha dichiarato dal loro leader Matteo Renzi, che ha preso la palla al balzo per criticare un altro servizio che riguardava i suoi viaggi. “In queste ore ricevo l’ennesimo attacco di Report – ha scritto Renzi – Non il primo, non l’ultimo. Per giudicare questa trasmissione mi bastano queste parole del conduttore Ranucci ieri: la terza dose è il business delle case farmaceutiche. Il vaccino non è un business, il vaccino per me è la salvezza dal coronavirus”. “Report non fa servizio pubblico, tutto qui”, l’attacco di Renzi.
La replica di Ranucci – “È da no vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose?. È da no vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l’efficacia del vaccino? È da no vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?”. Sono le domande che si pone retoricamente il conduttore Ranucci, contattato dall’Ansa dopo le accuse arrivate dai parlamentari Pd e Fi. “L’inchiesta – prosegue – aveva come ospiti scienziati del calibro dei membri del Fda e ha portato come esempio virtuoso Israele che ha già vaccinato il 65% della popolazione studiando il comportamento degli anticorpi, mentre da noi non c’è traccia di uno studio dell’Iss annunciato un anno fa. Solo il laboratorio del Niguarda di Milano sta facendo uno studio volontario”. Ranucci precisa, inoltre, che “Report è da sempre a favore del vaccino come migliore prevenzione, ma un fatto non ha colorazioni no vax. È un fatto punto, che piaccia o no”. “Cercare di nascondere degli errori è il miglior modo di alimentare chi non crede nel vaccino”, aggiunge il conduttore di Report. Che poi sottolinea come nella conclusione della puntata “semmai c’era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose”.
La nota di Usigrai – “Da Report un rigoroso, serio e documentato lavoro giornalistico d’inchiesta come richiede il miglior Servizio Pubblico. Nessuna tesi no-vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche”, sottolineano l’esecutivo Usigrai e il cdr della Direzione editoriale offerta informativa. “Il sindacato – aggiunge ancora – difende il meticoloso lavoro dei colleghi e di tutta la redazione di Report, guidata da Sigfrido Ranucci, precisando (come ha ricordato lo stesso conduttore alle agenzie di stampa dettagliando l’infondatezza di ogni accusa mossa) che raccontare le criticità del sistema dei vaccini non significa affatto schierarsi contro ma, come era ripetutamente sottolineato, farle emergere per migliorarlo e renderlo più efficace e solido nella lotta contro il Covid. Il lavoro di Report è pertanto in linea con la missione d’inchiesta che accompagna da sempre la trasmissione in tutti i temi affrontati, compresa la pandemia da Covid dal suo inizio, facendo emergere la provenienza delle tesi complottiste sulla sua origine e il ‘sistema di diffusione’ di queste tesi antiscientifiche organizzato tramite social”, conclude la nota.
Media & Regime
Pd e Fi contro Report: “Spaccia tesi No Vax e No Green Pass, la Rai chiarisca”. Ranucci: “Noi pro vaccini, ma liberi di raccontare le criticità”
I parlamentari del Partito democratico in Commissione di Vigilanza chiedono "un chiarimento" ai vertici del servizio pubblico: "Episodio molto grave di disinformazione". Poi dal Nazareno si affrettano ad ammorbidire la posizione: "Essenziale rispetto dell’autonomia dei giornalisti e della libertà editoriale". Anche il forzista Ruggieri parla di "lagna qualunquista". Il conduttore replica: "Sono stufo di queste accuse. Un fatto non ha colorazioni no vax. È un fatto punto, che piaccia o no"
I parlamentari del Partito democratico in Commissione di Vigilanza Rai chiedono “un chiarimento” ai vertici del servizio pubblico, ma le critiche arrivano anche da Forza Italia e da Italia Viva. La trasmissione Report di Rai 3 torna sotto accusa, questa volta per il servizio Non c’è due senza tre andato in onda lunedì sera: “Un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass“, lo definisco i deputati Pd. Mentre Andrea Ruggieri, membro azzurro della commissione di Vigilanza, parla di “lagna qualunquista“. Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, replica: “Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione di Report, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti no vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio”. Poi il Pd si affretta ad ammorbidire la sua posizione: “I parlamentari in Commissione di Vigilanza hanno espresso il timore per la diffusione della propaganda no-vax. Questa preoccupazione – spiegano fonti del Nazareno – non vuole ledere in nulla l’autonomia dei giornalisti e la libertà editoriale di cui è giusto che godano le testate del servizio pubblico”.
I parlamentari Pd chiedono al presidente e all’amministratore delegato della Rai, Marinella Soldi e Carlo Fuortes, insieme al direttore di Rai 3 Franco Di Mare, “se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziativa intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid e fino ad oggi”. Secondo i dem, infatti, il servizio di Report è “un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report“.
Altrettanto dure le accuse di Ruggieri (Forza Italia): “Mi spiace perché Report è la seguitissima trasmissione di un’azienda che dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino, e perché è un po’ come se qualcuno dicesse che medici, infermieri e altri professionisti abbiano tratto profitto dalla pandemia grazie ai molti straordinari retribuiti nell’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus”. “Sarebbe ingeneroso verso chi ha risolto un problema di tutti, anche di chi non si vuole vaccinare, e profonde sforzi (tanto il personale sanitario, quanto le case farmaceutiche) che la collettività retribuisce giustamente e volentieri”, conclude il deputato berlusconiano.
Gli attacchi di Renzi – E alle accuse si uniscono anche i deputati di Italia Viva, Raffaella Paita e Marco Di Maio, sulla scia di quanto ha dichiarato dal loro leader Matteo Renzi, che ha preso la palla al balzo per criticare un altro servizio che riguardava i suoi viaggi. “In queste ore ricevo l’ennesimo attacco di Report – ha scritto Renzi – Non il primo, non l’ultimo. Per giudicare questa trasmissione mi bastano queste parole del conduttore Ranucci ieri: la terza dose è il business delle case farmaceutiche. Il vaccino non è un business, il vaccino per me è la salvezza dal coronavirus”. “Report non fa servizio pubblico, tutto qui”, l’attacco di Renzi.
La replica di Ranucci – “È da no vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose?. È da no vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l’efficacia del vaccino? È da no vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?”. Sono le domande che si pone retoricamente il conduttore Ranucci, contattato dall’Ansa dopo le accuse arrivate dai parlamentari Pd e Fi. “L’inchiesta – prosegue – aveva come ospiti scienziati del calibro dei membri del Fda e ha portato come esempio virtuoso Israele che ha già vaccinato il 65% della popolazione studiando il comportamento degli anticorpi, mentre da noi non c’è traccia di uno studio dell’Iss annunciato un anno fa. Solo il laboratorio del Niguarda di Milano sta facendo uno studio volontario”. Ranucci precisa, inoltre, che “Report è da sempre a favore del vaccino come migliore prevenzione, ma un fatto non ha colorazioni no vax. È un fatto punto, che piaccia o no”. “Cercare di nascondere degli errori è il miglior modo di alimentare chi non crede nel vaccino”, aggiunge il conduttore di Report. Che poi sottolinea come nella conclusione della puntata “semmai c’era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose”.
La nota di Usigrai – “Da Report un rigoroso, serio e documentato lavoro giornalistico d’inchiesta come richiede il miglior Servizio Pubblico. Nessuna tesi no-vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche”, sottolineano l’esecutivo Usigrai e il cdr della Direzione editoriale offerta informativa. “Il sindacato – aggiunge ancora – difende il meticoloso lavoro dei colleghi e di tutta la redazione di Report, guidata da Sigfrido Ranucci, precisando (come ha ricordato lo stesso conduttore alle agenzie di stampa dettagliando l’infondatezza di ogni accusa mossa) che raccontare le criticità del sistema dei vaccini non significa affatto schierarsi contro ma, come era ripetutamente sottolineato, farle emergere per migliorarlo e renderlo più efficace e solido nella lotta contro il Covid. Il lavoro di Report è pertanto in linea con la missione d’inchiesta che accompagna da sempre la trasmissione in tutti i temi affrontati, compresa la pandemia da Covid dal suo inizio, facendo emergere la provenienza delle tesi complottiste sulla sua origine e il ‘sistema di diffusione’ di queste tesi antiscientifiche organizzato tramite social”, conclude la nota.
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.