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Ashton Kutcher ricoverato in ospedale a causa della dieta fruttariana, parla l’esperto: “È pericolosa, ci sono altri modi per dimagrire”

Dopo la notizia del ricovero del divo di Hollywood nel 2014, abbiamo chiesto un parere al professor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e docente all’Università degli Studi di Siena

di Ennio Battista

L’attore Ashton Kutcher si era talmente immedesimato nella parte di Steve Jobs nel film del 2013, che si era messo a mangiare solo frutta e carota. Durante l’ultima fase della sua vita Jobs aveva infatti iniziato a mangiare esclusivamente frutta, forse per contrastare il cancro al pancreas che gli aveva ormai ridotto quasi ogni speranza di vita. Mila Kunis, moglie di Kutcher, ha rivelato pochi giorni fa che questa sua scelta lo ha spedito per ben due volte dritto all’ospedale per l’insorgenza di una pancreatite. In questi giorni è così finita sotto accusa la dieta di riferimento di queste scelte, quella fruttariana. Una dieta che è “fondamentalmente un modello alimentare basato sull’uso della frutta fresca e di semi oleosi come noci, mandorle, pinoli, semi di girasole…”, ci spiega il professor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e docente all’Università degli Studi di Siena.

Professor Rossi, mangiare solo frutta quali scompensi provoca?
“Siamo di fronte a un dolce inganno. Le persone che hanno un consumo elevato di frutta introducono di fatto dosi massicce di fruttosio, una molecola che viene assorbita a livello intestinale e raggiunge il fegato, dove si trasforma in acido palmitico, un acido-grasso saturo aggressivo che assume una funzione genomica negativa sulle cellule. È molto aterogeno, favorisce quindi aterosclerosi e aumenta il rischio di patologie cardiovascolari. Può contribuire anche a uno stato di insulino-resistenza”.

A parte le quantità, quando è meglio mangiare frutta?
“Innanzitutto, non si mangia dopo un pasto. Perché si verifica lo stesso problema citato prima: può essere trasformata in grasso, specie se nel fegato è già presente un eccesso di glicogeno e grassi, favorendo così la steatosi epatica, il fegato grasso. Dobbiamo mangiare frutta negli spuntini del mattino e del pomeriggio. Detto questo, la dieta fruttariana può creare altri problemi”.

Quali per esempio?
“A livello intestinale, dove il microbiota può essere orientato nella sua attività in modo funzionale o meno al nostro organismo. Quello che noi mangiamo viene a sua volta mangiato dai batteri intestinali. Se assumiamo un eccesso di fruttosio, questo altera il microbiota producendo effetti negativi non solo nell’intestino, ma nell’intero organismo. Con la dieta fruttariana inoltre non si introducono acidi grassi essenziali, vitamine D e B12; nemmeno ferro o altri minerali, o adeguate dosi di amminoacidi essenziali”.

Ci saranno eccezioni, ragioni mediche per seguirla almeno in alcune condizioni particolari?
“Al massimo si può fare un digiuno consapevole, ‘una giornata verde’: frutta fresca, verdura cruda e cotta e semi oleosi (mandorle, noci, pinoli, semi di girasaole…), anche una volta a settimana”.

C’è chi ricorre a questa dieta per dimagrire più facilmente…
“Se uno mira solo al dimagrimento dimentica che il nostro corpo ha bisogno di tutte le componenti nutrizionali per funzionare correttamente; viceversa, si va incontro a un’alterazione biochimica e a problemi di salute. In definitiva, se non conosciamo bene la nostra fisiologia cadiamo solo nel gossip dietetico. Ci sono altre possibilità di eliminare la massa grassa”.

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