Negli Usa i democratici avanzano a New York e a Boston ma frenano in Virginia. Storici passi in avanti, con Michelle Wu che si impone a Boston divenendo la prima donna sindaca della città di origini asiatiche e Eric Adams divenuto secondo sindaco afroamericano della Grande Mela. Gli interventi dell’ex presidente Donald Trump avevano costretto Joe Biden a esporsi, così le elezioni cittadine e federali hanno assunto un peso nazionale. Per queste ragioni la vittoria di Adams – ex agente di polizia come lo sfidante Curtis Sliwa, fondatore dei vigilantes Guardian Angels, che girava con un cappellino rosso di trumpiana memoria – suona come una vera sconfitta per i repubblicani. Per gli stessi motivi la vittoria del repubblicano Glenn Youngkin nelle elezioni per il governatore della Virginia è un duro colpo per il presidente Biden, che aveva scomodato anche Barack Obama per supportare Terry McAuliffe, il candidato democratico.
“Stanotte non è solo una vittoria sulle avversità, è la prova che chi è stato dimenticato può essere il futuro”, ha detto il successore di Bill De Blasio, che a 61 anni è diventato il sindaco numero 110 della città simbolo americana. Cresciuto nella classe operaia, a Brooklyn, ha vissuto sulla sua pelle il razzismo di parte delle forze dell’ordine. A 15 anni venne picchiato in strada dagli agenti della NYPD, da lì la decisione di diventare un poliziotto e il sogno di cambiare il sistema dall’interno. Così, dopo essere diventato capitano, nel 2006 viene eletto al Senato, nel 2013 diventa il presidente del distretto di Brooklyn e ora siede nella City Hall di New York come primo cittadino dopo una campagna elettorale in cui ha insistito sul tema sicurezza, riuscendo ad avere dalla sua sia i giovani progressisti che le forze dell’ordine.
La democratica Michelle Wu invece ha proposto una riforma radicale del dipartimento di polizia di Boston. Wu si era trasferita nel Massachusetts da Chicago per frequentare Harvard, dove si è laureata prima tornare nell’Illinois per prendersi cura della madre, arrivata negli Usa da Taiwan. Il Boston Globe ha raccontato gli anni in cui aveva aperto un negozio di tè a tema letterario, poi Wu è tornata in politica, a Boston. Adesso è sindaca, dopo otto anni passati nel consiglio comunale nello staff della senatrice Elisabeth Warren, che nel 2020 si era candidata alle primarie dem con un programma innovativo sul sistema sanitario universale. “Siamo pronti a essere una Boston per tutti”, ha detto la donna che ha spezzato la catena di sindaci irlandesi-americani o italo-americani. In campagna elettorale ha puntato su servizio gratuito di trasporto pubblico, aiuti per gli abitanti con un reddito basso e il ripristino del controllo degli affitti, che dal 1994 è illegale nel Massachusetts.
Gli occhi di tutti erano puntati però sulle elezioni in Virginia, vecchia roccaforte repubblicana passata nelle ultime elezioni in mano ai democratici. “Va bene, Virginia , abbiamo vinto!”, ha esordito trionfante Glenn Youngkin, 54 anni, appoggiato con forza da Donald Trump durante la campagna. Un’altra preoccupazione per Biden, che secondo un sondaggio della Cnbc ha visto il suo tasso di approvazione scendere di 7 punti rispetto allo scorso luglio, calando al 42%.
Youngkin ha affermato che porrà fine al caos dell’era McAuliffe, dichiarando che verrà ripristinata “l’eccellenza nelle nostre scuole, introdurremo la scelta nel nostro sistema scolastico pubblico”. Tuttavia l’opinionista liberale afroamericana Joy Reid, corrispondente della MSNBC, mette in guardia l’opinione pubblica. Ha dichiarato a FoxNews che parlare di un “problema nelle scuole è un codice per i genitori bianchi che non vogliono si parli di problemi razziali a scuola”.
Youngkin sarà affiancato da Winsome Sears, la prima donna vicegovernatrice della Virginia e la prima donna di colore con un incarico statale nello stato.